Alla Teulié, la scuola militare del Ministero della difesa, ma che si avvale di docenti tratti dai ruoli del MIUR, iI sogno di tanti dirigenti scolastici della scuola pubblica è ora realtà. Per la prima volta dopo 20 anni dalla sua riapertura, l’allontanamento di un insegnante non gradito è stato attuato senza formule alchemiche o pressioni indirette, come reclama da tempo l’A.N. Presidi. E’ d’altronde questa la strada appena imboccataappena imboccata a proprio uso e consumo da alcuni solerti interpreti della 107 (che però prevede precise tutele per i docenti, proprio per evitare determinati abusi) considerata oramai da molti (tra cui Roger Abravanel) la panacea di tutti i mali della scuola italiana. Il tutto è avvenuto, infatti, semplicemente con una mail “di servizio” in cui si annuncia la rimozione – non motivata – del docente; inviata dal preside/comandante alla dirigente dell’USP che si occupa dei trasferimenti.
La quale con solerzia ha subito innescato la procedura di restituzione ai ruoli del MIUR (in realtà procedura prevista per i docenti che rientrano dopo aver insegnato all’estero con altre “regole d’ingaggio”, ma estesa per l’occasione anche a questa nuova situazione). Il provvedimento è stato poi ratificato dall’USP.
E’ singolare notare che il docente allontanato, il prof. R.M., non sembrerebbe persona ideologicamente non integrabile in un contesto militare, visti il suo servizio militare di leva come ufficiale, i suoi titoli e le sue pubblicazioni. Si tratta infatti di un esperto di storia militare, membro degli organismi direttivi della Società Italiana di Storia Militare , Cultore della Materia e membro delle Commissioni d’esame presso la cattedra di Storia delle Istituzioni militari in Università Cattolica, autore di libri di storia militare; in servizio alla Teulié da 13 anni avendo da tempo superato il rigoroso concorso previsto per i docenti che chiedono di accedervi.
La qual cosa rende ancora più misterioso un provvedimento di cui – se non è punitivo, stando al giudicato – rimarrà arduo scoprire le motivazioni, soprattutto ora che un magistrato ha detto che non vi è alcun obbligo di fornirne. Un pronunciamento inquietante che, oltre a scavalcare la 107, apre a un pericoloso “libero mercato” dei docenti, potendosi legittimamente temere che in futuro – conoscendo la triste realtà di molte scuole italiane – possano essere eliminati senza obbligo di motivazione validi docenti nella inosservanza arbitraria della Legislazione posta a tutela della dignità e della personalità morale del prestatore di lavoro. Il rispetto che abbiamo e che tutti devono avere per le nostre Forze Armate, ci induce però a ritenere che qualcosa dovrà pur essere successo, se la Teulié ha deciso di privarsi (e di privare studenti e famiglie) di un professore di così alto livello; stando anche alle attestazioni di stima per le capacità didattiche, la disponibilità e il contegno integerrimo, che tutti coloro che abbiamo interpellato hanno confermato. E i sindacati?
Qui il mistero si fa ancora più fitto. Stranamente alla scuola non si svolgono elezioni per la RSU che quindi non esiste. E i diritti (anche retributivi) dei docenti chi li tutela? Facciamo presente che normalmente il personale civile in servizio al Ministero della Difesa è regolarmente tutelato da una RSU e dal rispetto dei contratti di categoria. Ma per i docenti della Teulié, a quanto pare, il CCNL non viene applicato.
I docenti della Teulié avevano cercato di rimediare con dei delegati sindacali. Fino al 2015/16 ve ne era ancora uno in carica (della CISL) : era, guarda caso, il medesimo prof. R.M., che, proprio in qualità di rappresentante sindacale, aveva sollevato questioni intorno alle modalità di distribuzione del salario accessorio dei docenti. Ma allora, se neanche il suo sindacato ha mosso un dito – a quanto ci risulta – per contrastare la sua rimozione, questo professore deve averla fatta grossa (potrebbe pensare qualcuno) ! A scanso di equivoci ora il nuovo “epurato” collegio docenti ha subito ricevuto un codice comportamentale che ogni docente dovrà obbligatoriamente sottoscrivere, in cui, oltre a dichiarare di condividere i valori della scuola militare, gli viene richiesto di accettare di poter essere allontanato, se il suo comportamento non verrà giudicato conforme (però non si dice da chi, né si prevedono organi di garanzia).
Quindi per loro non varrà neanche il vincolo triennale posto dalla 107. Dovranno firmarlo anche i nuovi arrivati e i supplenti che hanno scelto la Teulié come sede, ai quali però per correttezza la nuova procedura dovrebbe essere notificata antecedentemente alla loro decisione di optare per la scuola militare, onde evitare che possano rinunciare ad altre cattedre poi non più disponibili. Sarebbe opportuno pertanto che, nell’interesse delle famiglie e a tutela del buon nome delle Forze Armate e della collettività nonché della dignità professionale del docente si facesse subito un’inchiesta per appurare che cosa è realmente accaduto nella suddetta Scuola Militare Teulié. Dove nel frattempo si stanno colmando i vuoti, dando le cattedre a docenti “fidati”, con la procedura degli utilizzi.
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