
Un dirigente scolastico di un istituto comprensivo di Udine è al centro delle polemiche perché avrebbe scritto, a quanto pare, dei post sul suo profilo privato di Facebook, contro il Governo ed esponenti della destra, come la premier Giorgia Meloni e i ministri Matteo Salvini e Giuseppe Valditara.
Come riporta Ansa, il “caso” è arrivato all’attenzione della politica: l’eurodeputata Cisint, che sarebbe stata anche lei oggetto di critiche da parte del preside, ha infatti chiesto al Ministro dell’Istruzione e del Merito Valditara, di prendere provvedimenti, sollecitando la rimozione del ds dalla sua posizione.
“Chi utilizza la scuola per fini politici e ideologici, screditando studenti e istituzioni, non dovrebbe più avere nulla a che fare con l’istruzione pubblica. Un’ispezione non ci starebbe male”, ha affermato l’eurodeputata.
Le frasi risalenti al 2021
Il giornale Il Tempo è andato a ritroso scovando un post sempre dello stesso dirigente datato 2021, in cui avrebbe scritto: “Ho scoperto che tra i miei amici virtuali (molto virtuali) ci sono 70 persone che hanno messo mi piace a Salvini, 34 che hanno messo mi piace alla Meloni”. E fra questi “alcuni miei ex alunni, ormai quasi trentenni” che ricorda esser stati “molto bravi a copiare ma forse avevano delle fragilità esistenziali irrisolte che io non avevo capito”.
“Ma per alcuni credo sia proprio una scelta evidente di campo, qualcuno risponde anche al Buongiorno della donna/madre/cristiana, con tanto di faccine. Provvedo a cancellarli, non se ne accorgeranno neppure, mi domando solo per quale recondita ragione mi abbiano chiesto l’amicizia, visto che siamo, diciamo così, antropologicamente agli antipodi”.
Il caso Raimo
Non è la prima volta che accade qualcosa del genere. Una insegnante di un liceo di Venezia ha scritto sul suo profilo Facebook, a novembre, “Frecce tricolori di m***a” e su di lei è stata aperta una indagine interna.
Si è parlato molto anche del caso del noto docente e scrittore Christian Raimo, colpito da una sospensione dall’insegnamento per tre mesi con riduzione della metà dello stipendio per aver insultato il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.