Attualità

Dirigente scolastico si toglie la vita: era contestato dalla scuola

E’ stata inutile la corsa in ospedale per tentare di salvare Vittore Pecchini, 57 anni, il dirigente scolastico dell’Istituto Marco Polo di Venezia morto la notte fra sabato 25 e domenica 26 maggio.

L’uomo, soccorso all’interno del suo camper parcheggiato all’angolo fra Lungomare D’Annunzio e via Francesco Duodo a San Nicolò, poco lontano dalla sua abitazione, riporta Il Gazzettino, avrebbe deciso di togliersi la vita a causa di problemi personali, legati soprattutto proprio alla sua professione. Nei giorni scorsi, infatti, avrebbe dovuto tenersi uno sciopero proprio contro le misure adottate dal preside Pecchini. Manifestazione, ovviamente, revocata dopo la tragica notizia.

L’allarme è stato lanciato dalla compagna

A dare l’allarme la compagna, alla quale il preside del Marco Polo e dell’intero polo tecnico professionale di Venezia, avrebbe confidato di volersi togliere la vita e di aver già ingerito dei farmaci.

All’arrivo degli operatori del 118 le condizioni di Pecchini sono apparse subito gravi e purtroppo tutte le manovre per rianimarlo sono risultate vane. La salma, trasportata nell’obitorio del Civile, è a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Nella mattina del 27 maggio, un comunicato del vicepreside Paolo Favorido ha reso pubblica la notizia al personale, agli studenti ed alle famiglie: “È con profondo dolore che si annuncia l’improvvisa scomparsa del dirigente scolastico prof. Vittore Pecchini”.

Giuliano (M5S): “Notizia sconvolgente”

Anche il sottosegretario al Miur, Salvatore Giuliano, del MoVimento 5 Stelle, è intervenuto sulla vicenda: “La dolorosa notizia del suicidio del dirigente scolastico del liceo Marco Polo di Venezia colpisce e sconvolge coloro che hanno a cuore la scuola. Tutta la comunità scolastica va sostenuta e accompagnata in questo momento drammatico, ma l’episodio di Venezia non può non aprire una riflessione più profonda sulle condizioni di lavoro di dirigenti scolastici, docenti e personale ATA. Il nostro impegno, oggi ancora più forte, è stare accanto a chi dà così tanto alla scuola italiana e di intervenire per rendere più sereno e gratificante il lavoro del personale della scuola, uno dei lavori più belli e significativi per la crescita educativa e culturale della nostra società”.

Un dirigente sempre in movimento

Il dirigente aveva diretto istituti scolatici in Italia (tra cui l’istituto comprensivo del mare di Ravenna) e istituti italiani all’estero (come Edimburgo, in Scozia, e Barcellona, in Catalogna). Parlava sei lingue, ed era istruttore di vela e sub, nostromo sulla nave goletta Leeuwin, nell’Australia Occidentale, membro dell’equipaggio della base nautica di Timor, nel mar della Sonda.Poi la scelta di accettare la sede scolastica di Venezia, dove da quest’anno aveva assunto la dirigenza anche del liceo classico, artistico e musicale Marco Polo: in realtà, prosegue il Gazzettino, una polveriera per problemi relativi alla sicurezza statica delle strutture, al numero delle iscrizioni, al gioco delle continue deroghe fra esigenze e normative. La vicenda aveva raggiunto anche le commissioni comunali. Ma non solo: pare che ci siano stati problemi anche con gli insegnanti ed il personale ausiliario per problematiche, fra le altre, legate alla mancanza della contrattazione di istituto. “Sono stanco –  diceva Pecchini – arcistufo: a scuola mi stanno attaccando tutti, genitori e docenti”. Per questo il 27 sarebbe dovuto tenersi uno sciopero proprio contro le sue iniziative da dirigente.

Personale e genitori sconvolti

Il quotidiano Il Gazzettino che ha seguito per primo la vicenda, raccoglie anchei commenti dei genitori e del personale: “Siamo affranti dalla notizia – raccontano i rappresentanti – ci siamo confrontati con il professor Pecchini in modo trasparente e solo a livello istituzionale, perché avevamo come interlocutori il dirigente scolastico, l’ufficio territoriale e quello regionale. Il piano istituzionale non aveva nulla a che fare con quello umano e con quel rispetto, stima e considerazione che abbiamo sempre avuto nei confronti di Pecchini”.

“Umanamente è una tragedia che richiama tutta la nostra solidarietà e che getta la scuola in una situazione difficile perché perde il suo punto di riferimento – commenta il docente Emilio Raimondi – le contrapposizioni fra Pecchini, i docenti ed il personale erano pubbliche, del tutto avulse dalla sua persona e dai rapporti umani che si sono instaurati”.

Fabrizio De Angelis

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