Un Dirigente scolastico di un Istituto Tecnico calabrese, prossimo alla quiescenza per avere raggiunto il limite massimo dell’età anagrafica, durante il Collegio docenti fa un vero e proprio comizio politico.
Al termine della trattazione dei punti all’ordine del giorno di un Collegio dei docenti, in cui si sarebbe dovuto parlare di adozione dei libri di testo, il discorso del Dirigente scolastico è scivolato su un terreno che nulla aveva a che vedere con i punti relativi alla convocazione collegiale. Il Dirigente ha di fatto intrattenuto 150 docenti criticando pesantemente il Governo in carica, definendo gli attuali rappresentanti del “Governo Conte” come dei poveri ignoranti al potere. Qualche docente ha lasciato il Collegio indignato, altri hanno assistito increduli alla performance di questo Preside, che, a sentire il loro racconto, non ha voluto sentire ragione del pur minimo contraddittorio, di chi mormorava in aula magna contrariato della sua esibizione.
Il Dirigente si è scagliato contro la Ministra Giulia Bongiorno protestando contro le norme in discussione al Senato che andranno a imporre i controlli della presenza anche dei Dirigenti Scolastici con modalità di rilevazione biometrica. Il Preside, alla fine del suo comizio, ha cosi definito il Governo della Repubblica italiana: “un Governo di ignoranti che ci vuole prendere le impronte e ci vuole schedare”.
Qualcuno dei suoi insegnanti ha fatto notare che il comportamento del Dirigente è stato molto grave anche perché tra circa 10 giorni ci saranno le elezioni europee e lui ha approfittato del suo ruolo e della sua funzione pubblica per fare propaganda elettorale in un contesto collegiale.
A quanto è dato sapere, cosi riferiscono i suoi docenti, questo dirigente scolastico non ha capacità di ascolto e tende sempre a non seguire i buoni consigli che gli vengono dati. La sua condotta è sicuramente censurabile perché non rispetta il codice disciplinare e comportamentale di chi è chiamato a ricoprire ruoli di responsabilità.
Il Ds avrebbe dovuto mantenere una condotta uniformata a principi di correttezza, astenendosi da comportamenti lesivi della dignità della persona o che, comunque, possano nuocere all’immagine dell’amministrazione.
Il dirigente, la cui funzione è definita negli articoli 1 e 2 del CCNL 11 aprile 2006, conforma la sua condotta al dovere costituzionale di servire la Repubblica con impegno e responsabilità e di rispettare i principi di buon andamento, imparzialità e trasparenza dell’attività amministrativa nonché quelli di leale collaborazione, di diligenza e fedeltà di cui agli artt. 2104 e 2105 del codice civile, anteponendo il rispetto della legge e l’interesse pubblico agli interessi privati propri ed altrui.
Tale dirigente scolastico, riferiscono i docenti che lo conoscono, non è la prima volta che ha comportamenti fuori dalle righe, utilizzando il Collegio come cassa di risonanza delle sue rimostranze contro il mondo politico, istituzionale, sindacale e giornalistico. Meno male, ci riferiscono sempre gli stessi docenti di questo Istituto Tecnico, che tra poco più di un mese andrà in ferie e poi in pensione.
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