Creare competenze nel settore degli acquisiti, formando i dirigenti in chiave anticorruzione: è l’obiettivo dell’Autorità nazionale anticorruzione e della Scuola nazionale dell’amministrazione.
Le due parti hanno sottoscritto, il 30 luglio a Roma, un progetto triennale riguardante l’”Accordo quadro di collaborazione” per la formazione di dirigenti e funzionari delle pubbliche amministrazione.
L’accordo, che precede il nuovo Codice degli appalti, licenziato dal Senato e in discussione alla Camera, che consentirà solo ad alcune stazioni appaltanti di predisporre determinati appalti, “è finalizzato ad avviare una collaborazione tra Anac e Sna per lo svolgimento di attività di formazione specialistica nella materia degli appalti pubblici finalizzata a garantire l’aggiornamento e l’ampliamento delle competenze attraverso la realizzazione di percorsi e programmi didattici, organizzazione di seminari, tavole rotonde, corsi e attività di ricerca”. Queste attività “saranno regolate da appositi accordi operativi nei quali verranno definiti gli specifici obiettivi di azione, i relativi piani di attività, i tempi di svolgimento e conclusione delle iniziative e la disciplina degli eventuali oneri a carico delle parti”.
I corsi (che saranno organizzati dal gennaio 2016, inizialmente un programma di 120 ore per il conseguimento del diploma di esperto in appalti pubblici e un corso breve di 24 ore in materia di anticorruzione) sono destinati principalmente ai dirigenti pubblici incaricati dell`organizzazione e della gestione degli acquisti pubblici. Obiettivo del percorso formativo, che è esteso anche ai dirigenti delle società pubbliche e private, è consentire ai partecipanti di acquisire una conoscenza pratica del settore degli appalti, così da permettere loro di essere immediatamente in grado di effettuare acquisti in maniera efficiente, anche prevenendo e gestendo il rischio della corruzione.
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In particolare, sostengono i promotori dell’accordo, “il corso sull`anticorruzione negli appalti contribuirà a rendere le amministrazioni più consapevoli dei percorsi da seguire per ridurre la probabilità che la corruzione infici gli esiti delle gare. La qualificazione del personale nel settore degli appalti è funzionale al raggiungimento di un obiettivo ancora più ambizioso, la creazione di una gerarchia delle stazioni appaltanti sulla base della complessità e del valore dei contratti che esse sono in grado di organizzare e gestire”.
Il protocollo, ha spiegato il presidente dell’Anac Raffaele Cantone, “ha un suo rilievo particolare per l’attività formativa nell’ambito delle novità che saranno inserite nel nuovo Codice degli appalti. La formazione dei funzionari e la creazione dei nuovi dirigenti è uno degli ambiti fondamentali dell’attività anticorruttiva e la vogliamo fare con l’organo deputato, che è la Scuola nazionale dell’amministrazione. Crediamo che ci debba essere un incentivo per una forte presenza della Scuola sull’anticorruzione e con questo protocollo vogliamo puntare in particolare sul sistema degli appalti”.
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