La categoria dei dirigenti scolastici è sempre più in fibrillazione: dopo la lettera di proteste alla ministra Fedeli da parte di 426 presidi, ora ne arriva una mezza rivolta dalla Puglia.
Le lamentele, rivolte sempre alla Fedeli, stavolta hanno come paternità un’associazione, la FLP, e riguardano la convocazione dei dirigenti scolastici e dei Direttori dei servizi generali amministrativi delle scuole della regione effettuata dal direttore generale dell’Usr Puglia per i giorni 20 e 21 luglio 2017, per motivi (di formazione) a loro dire tutt’altro che urgenti e che, anzi, vengono definiti addirittura “incomprensibili”.
L’associazione esprime “tutta l’inopportunità della predetta convocazione in un periodo in cui le scuole, entro il 25 luglio, sono chiamate a concludere le operazioni di valutazione delle domande di inclusione nelle graduatorie di istituto”.
La Federazione lavoratori pubblici chiede “che senso c’è a prorogare il termine se poi i responsabili delle scuole sono chiamati ad effettuare una “gita a Bari e Lecce? Come spiegare una convocazione per un argomento che, tranquillamente, può essere affrontato nei prossimi mesi? Come spiegare che nel programma di convocazione ben 1 ora e trenta minuti (su un totale di ore 3 e minuti 30 di durata dell’incontro) viene riservato a un ‘Welcome Coffee’?”.
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E ancora, prosegue la lettera, “come spiegare all’opinione pubblica l’aggravio di spesa per l’erario per il rimborso dei costi sostenuti per il viaggio a circa 1.000 persone per raggiungere le sedi di Bari e Lecce, quando siamo in delicato momento per le scuole nella definizione delle procedure di fine anno e inizio anno 2017/2018?”.
L’accusa, poi, diventa meno generica. E punta l’indice nei confronti dell’Usr: “una direzione generale che chiama a raccolta i responsabili delle scuole a Bari e Lecce per comunicazioni di servizio ed è totalmente assente nella organizzazione a livello provinciale di momenti di incontro per un valido coordinamento e approfondimento sulla normativa relativa alla gestione delle graduatorie di istituto (facendo mancare il servizio di assistenza e consulenza che pure la legge riserva agli uffici periferici) la dice lunga su quanto sopra le abbiamo fatto rilevare”.
Insomma, la richiesta appare chiara e su più fronti: si attende, ora, una replica dell’amministrazione. È difficile, però, visti i tempi strettissimi, che l’appuntamento per il 20 e 21 luglio possa essere rimandato. È più probabile, a questo punto, che si svolga in un clima decisamente formale. E, magari, con un benvenuto caffè ridotto ai minimi termini: basterà un quarto d’ora?
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