Mentre si infiamma il dibattito politico sul rinnovo del contratto per i docenti (2019-2021), anche i dirigenti scolastici reclamano adeguati stipendi.
A fine 2018 è stato firmato il rinnovo contrattuale che riguardava circa 7mila presidi.
Al momento, però, nessun effetto si è visto sulla busta paga. L’intesa, 2016-2018, ha previsto, da gennaio, un maxi-adeguamento medio di circa 460 euro netti mensili (pari a un incremento lordo annuo di circa 11mila euro).
Così come segnala Il Sole 24 Ore, il ministero dell’Economia ha validato l’intesa solo 10 giorni fa, ora il testo dell’accordo è al vaglio della Funzione pubblica.
Ai 460 euro netti in più al mese si arriva sommando l’incremento “standard” (previsto per la generalità dei dipendenti pubblici) del 3,48%, pari a 160 euro lordi al mese, circa 80 euro netti, ai 380 euro netti aggiunti sulla retribuzione di posizione parte fissa (che viene allineata ai valori riconosciuti alle altre figure dirigenziali pubbliche), che sale di 9mila euro, passando da poco più di 3.500 euro a oltre 12.500.
Cosa prevede il contratto 2016-2018
I dirigenti scolastici, per la prima volta da quando, nel 1998, ne fu istituita la figura, ottengono l’equiparazione stipendiale con gli altri dirigenti statali.
Ai dirigenti scolastici viene attribuito, a regime, un aumento pari a poco più di 540 euro lordi mensili, di gran lunga superiore a quello che è stato riconosciuto ai docenti con il contratto firmato nel mese di aprile.
Per la verità va detto che l’aumento tabellare è pari al 3,48% esattamente uguale a quello di tutti gli altri dipendenti pubblici: la differenza è data invece dall’aumento della retribuzione di posizione che, a questo punto, viene portata ai livelli degli altri dirigenti statali di seconda fascia.
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Per i dirigenti scolastici, inoltre, viene previsto un nuovo modello di relazioni sindacali, improntate a una partecipazione consapevole e al dialogo costruttivo e trasparente. Viene inoltre aggiornato il codice disciplinare, per tenere conto delle novità legislative intervenute in questi anni e per una migliore tutela degli studenti e della corretta funzionalità dei servizi.