Dopo settimane di estenuante attesa, gli Uffici scolastici regionali stanno via via convocando i neo dirigenti scolastici per l’assegnazione delle sedi.
I DS “fuori sede” hanno da affrontare i problemi contingenti legati alla mobilità e, quindi, primo fra tutti quello della ricerca di un alloggio che, a pochi giorni dall’inizio del nuovo anno scolastico, sembra essere impresa alquanto ardua e complicata. Pertanto, essi più che al PTOF, al piano delle attività, alla conoscenza della sede scolastica loro assegnata, si trovano costretti a pensare alla ricerca di B&B, di hotel con costi accessibili, agli orari dei treni, ai collegamenti con bus e robe di questo genere.
Marcel Proust scriveva che “ L’unico vero viaggio verso la scoperta non consiste nella ricerca di nuovi paesaggi, ma nell’avere nuovi occhi”.
I neo DS “mobilizzati”, con tutta la buona volontà nell’avere quegli occhi nuovi auspicati da Proust, si trovano ad essere catapultati, nel breve tempo di qualche giorno, in nuove realtà territoriali e non senza difficoltà.
Vero è che, gli step di questo concorso sono stati complicati e, spesso, rallentati nei tempi da corsi e ricorsi non ancora conclusi. Anche questo ha portato ad un inevitabile ritardo delle operazioni in capo agli UU.SS.RR. e a farne le spese sono soprattutto i candidati in mobilità e le rispettive famiglie alle prese con “armi e bagagli” e tensioni emotivo-affettive.
Al di là di tutto questo mi sia consentito un piccolo consiglio ai colleghi neo DS: entrate nelle scuole con lo spirito dell’esploratore e non del “conquistatore”, lasciatevi guidare dalla curiosità di scoprire la ricchezza professionale e la storia che queste hanno contruito negli anni, apprezzatene le peculiarità, ascoltate le persone, dialogate con loro in modo autentico e sincero; mettete da parte i “ricettari” dei primi dieci…cento…mille giorni e fate sì che ogni giorno sia vissuto insieme con gli altri; condividete con il personale scolastico, col DSGA, con i collaboratori e i referenti l’impegno e la responsabilità dei processi e offrite il vostro contributo in modo autorevole, attingendo alla vostra consolidata esperienza di donne e uomini di scuola; mantenete attive le relazioni costruttive con le famiglie e il territorio; la vostra vision di scuola sia sempre inclusiva, pronta a sostenere chi è in difficoltà piuttosto che celebrare solo le eccellenze; non abbiate paura di sbagliare, ma sappiate trarre dagli errori una migliore consapevolezza per le scelte future.
Con la speranza di non avervi tediato con queste brevi riflessini, auguro buon anno scolastico a tutte e a tutti.
Luigi Giulio Domenico Piliero