Come abbiamo scritto in precedenza, nella prossima legge di Bilancio che sarà presentata la prossima settimana, sono previsti diversi interventi economici per il personale della scuola, anche per i dirigenti scolastici.
Infatti, dopo le proteste dei mesi precedenti, l’aumento di stipendio dei presidi potrebbe finalmente arrivare, in modo da equipararli con gli altri dirigenti delle pubbliche amministrazioni.
L’intenzione sarebbe quella di investire circa 80 milioni di euro per gli aumenti delle retribuzioni dei Ds, risorse che secondo i tecnici del governo, servirebbero per aumentare un po’ la cosiddetta posizione fissa dell’emolumento, si legge su Il Sole24 Ore. Ma l’obiettivo è chiaro, ovvero quello di livellare gli stipendi dei presidi ai livelli dei loro omologhi della PA.
Per quanto riguarda sempre i dirigenti, a breve è previsto il bando di concorso a preside, che metterà in palio 2.425 posti. Quindi l’intenzione di eliminare gradualmente le reggenze pare si stia verificando: ricordiamo, infatti, che quest’anno le reggenze di istituti privi del loro preside si sono attestate attorno a quota 1.900.
Ricordiamo che al concorso per dirigenti potranno partecipare tutti i docenti già di ruolo in possesso di laurea magistrale, che abbiano superato l’anno di prova e siano in possesso di almeno cinque anni di servizio compresi quelli di precariato.
Tre le fasi previste per la selezione: una concorsuale vera e propria, una formativa di due mesi e una di tirocinio presso le scuole.
La fase concorsuale prevede una prova preselettiva unica a livello nazionale nel caso in cui le candidature siano almeno tre volte superiori ai posti messi a bando. Le candidate e i candidati dovranno rispondere a 100 quiz che saranno estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione sul sito del Ministero almeno 20 giorni prima dell’avvio della prova. Le domande punteranno a verificare le conoscenze di base per l’espletamento delle funzioni dirigenziali. La prova sarà svolta al computer. Sarà ammesso allo scritto, in base al punteggio ottenuto (il massimo è 100), un numero di candidate e candidati pari a tre volte il numero dei posti disponibili per il corso di formazione dirigenziale.
– cinque domande a risposta aperta su: normativa del settore istruzione, organizzazione del lavoro e gestione del personale, programmazione, gestione e valutazione presso le scuole, ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, sistemi educativi europei.
– due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2) su: organizzazione degli ambienti di apprendimento, sistemi educativi europei.
Le candidate e i candidati che otterranno il punteggio minimo di 70 punti potranno accedere all’orale che mira ad accertare la preparazione professionale delle e degli aspiranti dirigenti anche attraverso la risoluzione di un caso pratico. Saranno testate anche le conoscenze informatiche e di lingua straniera. Entrambe le fasi sono uniche a livello nazionale.
Le candidate e i candidati che supereranno le prove scritta e orale saranno ammessi, sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al corso di formazione dirigenziale e di tirocinio selettivo, finalizzato all’arricchimento delle competenze professionali delle candidate e dei candidati.
Due i mesi di lezione in aula previsti e quattro quelli di tirocinio a scuola, che potranno essere integrati anche da sessioni di formazione a distanza.
Al termine le candidate e i candidati dovranno affrontare una valutazione scritta e un colloquio orale. Saranno dichiarati vincitori del corso-concorso le candidate e i candidati che saranno collocati in posizione utile in graduatoria generale di merito.
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