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Dirigenti scolastici, attenzione alle classi pollaio!

E’ stato, infatti, presentato un esposto alla Procura della Repubblica con 500 firme di docenti, genitori e soprattutto madri e padri di ragazzi diversamente abili, che si ritroveranno, dal prossimo anno scolastico in classi numerose e probabilmente senza insegnante di sostegno. L’esposto è sostenuto dalla Gilda e dalle associazioni “Le ragioni del cuore” e “Superamento handicap” di Foggia.

Com’è noto, la sesta sezione del Consiglio di Stato, con sentenza n. 3512 depositata il 9 giugno 2011, aveva rigettato il ricorso del Ministero dell’istruzione e del Ministero dell’economia contro la sentenza n. 552 del Tar Lazio, ordinando ai due ministeri l‘emanazione del piano generale di edilizia scolastica previsto dall’articolo 3, comma 2 del D.P.R. 81/2009 (recante “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane”).
I giudici avevano dato ragione all’Associazione dei consumatori la quale, un anno fa, aveva avviato un’azione collettiva con diffida ai ministeri della Pubblica Istruzione, università e ricerca; dell’Interno; dell’Economia e finanze; della Pubblica amministrazione e innovazione e agli Uffici scolastici regionali.
Niente classi pollaio, dunque, nelle scuole italiane, con riferimento a quelle aule scolastiche in cui il numero degli alunni supera il numero fissato dalla legge. Non più di 25 alunni per classe, non più di 22 là dove c’è un alunno disabile.
Insomma l’applicazione della riforma verterebbe, anzi verte su palesi violazioni delle regole. Attenzione alla formazione delle classi, perché i pollai sono vietati. Per i dirigenti scolastici sarà una bella gatta da pelare: e gli occhi di docenti, genitori e alunni sono puntati su di loro.
Silvana La Porta

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