L’onorevole Elena Centemero, responsabile istruzione di Forza Italia, lancia la proposta di programmare una mobilità straordinaria destinata ai dirigenti scolastici, a suo parere sacrificati da sempre in tema di trasferimenti.
“Dal 2015 abbiamo assistito a piani straordinari di mobilità esclusivamente rivolti ai docenti, spiega Centemero. Ora, visto l’alto numero di reggenze e l’impegno straordinario dimostrato dai dirigenti scolastici, riteniamo opportuno dare la possibilità anche ai presidi di cambiare sede, soprattutto per andare incontro alle situazioni più difficili come quelle degli istituti che da parecchi anni sono in reggenza”.
Per la deputata di Forza Italia, in base a quanto dichiara sul comunicato in questione, mettere mano ai trasferimenti dei presidi potrebbe significare valorizzare la figura professionale: “considerate le numerose competenze e responsabilità che la Buona scuola ha posto in capo ai dirigenti scolastici, e visto lo straordinario lavoro sul campo di molti presidi in questi anni, crediamo sia arrivato il momento di valorizzare una figura professionale che è determinante nel far sì che si possa offrire a studentesse e studenti una formazione di qualità”.
In realtà, da quello che si legge sul comunicato della deputata Centemero, sembrerebbe doveroso dare un riconoscimento ai presidi. Una sorta di premio per essersi prestati in favore della scuola pubblica in questi anni.
La mobilità dei dirigenti scolastici esiste già, ovviamente, ma per ovvie ragioni segue altre regole rispetto a quelle dei docenti, che hanno altre responsabilità rispetto ai DS.
Regole ricordate proprio dall’ultima nota Miur sui trasferimenti dei dirigenti scolastici, che sottolinea, fra le altre cose, 2 punti chiari, ovvero che “i vincitori assunti con rapporto a tempo indeterminato e che effettuano il periodo di formazione e tirocinio, sono tenuti a permanere nella regione di assegnazione per un periodo non inferiore a 6 anni” e che quanto previsto dall’art. 4, comma 5, del D.M. 635 del 27 agosto 2015 – attuativo dell’art. 1, comma 92, della legge n. 107/2015 – a norma del quale “i destinatari di incarico a tempo indeterminato a seguito della procedura di cui al presente decreto, sono obbligati a permanere nella regione assegnata per almeno un triennio”.
Inoltre, la nota esplicita che resta opportuno garantire, per quanto possibile, il contemperamento tra la funzionalità dell’attività dirigenziale e la distanza tra le sedi delle istituzioni medesime, qualora il dirigente scolastico ricopra l’incarico su più di una istituzione scolastica.
Nota 21524 Del 16 Maggio 2017 Mobilita Dirigenti Scolastici 2017 2018
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