Tra le cose che vengono denunciate, troppo spesso e in non poche scuole, è la raccolta di soldi che fanno alcuni docenti per comprare costosi regali al Dirigente scolastico per una ricorrenza personale, festiva o per un evento familiare dello stesso Ds.
Abbiamo ricevuto molte lettere, da parte di docenti, in cui si lamenta il malcostume, che è usuale in alcune scuole, di fare raccolte di soldi tra insegnanti della scuola (firmando anche un foglio di adesione e partecipazione), per comprare un costoso regalo al Dirigente scolastico per la festa del Santo Natale, per il compleanno o l’onomastico, per la laurea dei figli del DS, per i matrimoni dei figli o per la nascita dei nipotini del Dirigente scolastico.
Nel napoletano, una Dirigente scolastica di un Istituto Comprensivo, ogni anno alla vigilia delle vacanze di Natale pubblica, sul suo profilo facebook le foto di una tavola imbandita di regali più o meno preziosi, ricevuti dai suoi docenti.
In Calabria una Ds riceve, dopo onerosa raccolta, un bel paio di orecchini per Natale e un diamantino per la nascita della nipotina, ad un altro Ds viene regalato l’ultimo iPhone 11 Pro Max Apple, ad una altra Ds hanno fatto una raccolta di 20 euro a docente ed è stato regalato un ciondolo artigianale prodotto in esclusiva da un orafo locale.
Pare che la raccolta di soldi per fare regali anche costosi al proprio capo di Istituto, con la lista di chi aderisce e chi si rifiuta, sia una pratica molto diffusa in particolare nelle regioni del sud Italia.
È giusto dire che abbiamo ricevuto segnalazioni che anche in scuole della Toscana, Emilia Romagna, Veneto, Liguria, Lombardia e Piemonte esistono dei casi in cui fare il regalo al Dirigente scolastico, con raccolta dei soldi tra docenti, è usuale.
Qualcuno ci fa notare che in alcune scuole esistono le “raccolte differenziate”, ovvero il gruppo dello staff fa un regalo a parte al Ds, mentre gli altri docenti si organizzano con un’altra raccolta di soldi e quindi altro regalo.
Anche nel CCNL del personale dirigente dell’Area V all’art. 26, in particolare al comma 4 lettera h), si indicano con chiarezza gli obblighi del dirigente scolastico a non accettare omaggi costosi o trattamenti di favore da parte dei docenti o del personale Ata.
Il DS è chiamato ad anteporre il rispetto della legge e l’interesse pubblico agli interessi privati propri ed altrui, e deve astenersi dal chiedere e dall’accettare omaggi o trattamenti di favore, se non nei limiti delle normali relazioni di cortesia e salvo quelli d’uso, purché di modico valore.
In buona sostanza non è consentito al DS accettare regali costosi dai docenti per il Natale, per la laurea dei figli, per la nascita dei nipotini o per un semplice compleanno o onomastico, magari tramite una raccolta di denaro.
Per cui sono sanzionabili per il DS che li riceve, quei regali fatti da gruppi di docenti, che hanno deciso di regalare per le feste natalizie, in modo da metterlo sotto l’albero, l’Ipad o un qualsiasi altro Tablet o addirittura un costosissimo Iphone. Vogliamo ricordare a quali sanzioni va incontro il DS vanitoso, che ama ricevere regali da parte di componenti del collegio della scuola che esso stesso dirige.
È tutto scritto negli articoli 27 e 28 del CCNL del personale dirigente Area V. Le violazioni, da parte dei dirigenti, degli obblighi di cui all’art. 14, secondo la gravità dell’infrazione ed in relazione a quanto previsto dall’art. 16 (codice disciplinare), previo procedimento disciplinare, danno luogo all’applicazione delle seguenti sanzioni:
a) sanzione pecuniaria da un minimo di € 200,00 ad un massimo di € 500,00;b) sospensione dal servizio con privazione della retribuzione, secondo le previsioni del successivo art. 28 (codice disciplinare);c) licenziamento con preavviso; d) licenziamento senza preavviso.
Queste norme deontologiche risultano troppo spesso disattese e tenute in poco conto, mentre invece rappresenterebbero quel principio cardine per il buon funzionamento dell’autonomia scolastica. Il fallimento dell’autonomia scolastica è dovuto principalmente all’inosservanza dei codici deontologici e disciplinari ed ad una carenza dell’etica della responsabilità.
È utile sapere che il DPR 62/2013 all’art.4 specifica che il dipendente non accetta, per se’ o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore. Il dipendente non offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d’uso di modico valore.
I regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal presente articolo, a cura dello stesso dipendente cui siano pervenuti, sono immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per la restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali.
Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelle di valore non superiore, in via orientativa, a 150 euro, anche sotto forma di sconto. I codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni possono prevedere limiti inferiori, anche fino all’esclusione della possibilità di riceverli, in relazione alle caratteristiche dell’ente e alla tipologia delle mansioni.
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