Sulle recenti dichiarazioni di Pino Turi, segretario nazionale di Uil-Scuola, interviene oggi il neo-presidente dell’Anp Antonello Giannelli con una dura replica in cui si accusa Uil-Scuola di voler delegittimare docenti e dirigenti scolastici.
“Nei giorni scorsi – afferma Giannelli – abbiamo letto sconcertanti dichiarazioni della UIL Scuola sui lavoratori del settore: si parla di amici del preside quali destinatari del bonus e di ‘situazioni truffaldine’ circa la Carta del docente. Tali dichiarazioni, successivamente, sono state precisate: per ricevere il bonus non occorre essere amici del dirigente scolastico, ma essergli fedeli. Quindi non di amicizia si tratta, ma di amicizia interessata”.
La presa di posizione dell’ANP
Il commento dell’ANP è molto secco: “Che dire? La toppa è veramente peggiore del buco!”
“D’altronde – aggiunge ancora Giannelli – sapevamo già che la UIL Scuola contrasta la dirigenza; apprendiamo ora che spara a zero anche sui docenti, descritti come professionisti propensi a comprare lavatrici, invece che ad aggiornarsi, ma soprattutto capaci di amicizie interessate pur di portare a casa gli spiccioli del bonus premiale”.
Chi sa deve denunciare
Il passaggio successivo è assolutamente obbligato: “Chi conosce fatti specifici li denunci assumendosene tutta la responsabilità!”
E la conclusione lo è altrettanto: se persino il segretario nazionale di un importante sindacato discredita le categorie dei dirigenti e dei docenti, rappresentati come “cinici amici interessati”, non bisogna stupirsi “se chi lavora nella scuola diventa poi bersaglio di genitori maneschi ed esagitati. L’irresponsabile delegittimazione favorisce comportamenti aggressivi come quelli di cui si ha notizia in questi giorni”.
Insomma la morale della favola, secondo l’ANP, è chiara: di fatto chi delegittima in qualche modo docenti e dirigenti scolastici si rende indirettamente responsabile anche delle aggressioni di qualche genitore scalmanato.
“Per occuparsi di scuola – conclude Giannelli – sono necessari serietà, rispetto e senso di responsabilità, soprattutto se si hanno l’ambizione e la pretesa di rappresentarne i lavoratori”.