La direttiva sulla valutazione dei dirigenti scolastici presentata da poche ore dal Ministro Giannini non può che essere accolta con favore dal mondo della scuola.
Finalmente docenti e famiglie potranno dire la loro sulle modalità di gestione della scuola da parte del dirigente scolastico. Anzi a questo proposito verrebbe da osservare che la Giannini avrebbe dovuto avere un po’ più di coraggio: il giudizio della comunità scolastica conterà soltanto per un 10% rispetto al punteggio complessivo, mentre sarebbe molto meglio se la percentuale fosse più alta.
D’altra parte i docenti sono continuamente esposti al giudizio delle famiglie e, soprattutto nelle scuole superiori, degli studenti.
Non si comprende dunque per quale motivo i dirigenti non debbano essere in qualche misura sottoposti al “controllo” degli altri soggetti che fanno parte della comunità scolastica.
La direttiva di questi giorni è però solo un primo piccolo passo verso una scuola più partecipata e più democratica e meno soggetta alle bizzarre decisioni discrezionali che il dirigente potrebbe assumere.
La vera svolta sarebbe un’altra e dovrebbe coincidere con la cancellazione dalla legge 107 delle norme che riguardano poteri e prerogative dei dirigenti scolastici.
Ma per fare questo insegnanti e famiglie avranno ben presto a disposizione lo strumento referendario, visto che – stando alle ultime notizie- le firme necessarie sono state raccolte.
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