Il problema della nomina dal basso del dirigente scolastico è questione secondaria: richiede la specificazione del ruolo e della funzione del preside. Le scienze dell’organizzazione circoscrivono il problema; i relativi postulati sono posti a fondamento della normativa vigente.
La formazione, l’educazione e l’istruzione sono le finalità del sistema scolastico, questioni la cui complessità può essere abbattuta solo se si procede per raffinamenti successivi. Il problema originario è da scomporre in sottoproblemi che, se di grandi dimensioni, saranno ulteriormente scomposti[1].
La legge sulla dirigenza pubblica, del 2009, richiama e “rafforza il principio di distinzione tra le funzioni di indirizzo e controllo spettanti agli organi di governo e le funzioni di gestione amministrativa spettanti alla dirigenza”.
Ecco apparire i due sottoproblemi: la progettazione e il rispetto delle regole.
Il dirigente scolastico, per portare a unità l’attività scolastica, deve vincolare gli organismi collegiali al rispetto delle loro responsabilità:
L’eleggibilità del dirigente scolastico, in questo scenario, è questione improponibile
[1] La legge 107, che non ha riconosciuto la dimensione del problema educativo e che ha sbagliato nell’indicazione degli “obiettivi formativi prioritari”, è fuorviante.
[2] Le competenze generali sono l’ambito d’interazione della scuola con le realtà locali; sono il leitmotiv del rapporto con il mondo del lavoro.
di Enrico Maranzana
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