Dirigenti scolastici esclusi dal ruolo unico nazionale della dirigenza dello stato e intervista al Ministro Marianna Madia, Ministro della P.A. Sarà passata inosservata dai più, l’intervista rilasciata “Repubblica” del 16/3 scorso (io tengo custodito il giornale da quel giorno), dalla ministra Madia che dice “Saranno licenziati i dirigenti pubblici inadeguati”. Poi cercherò di fare un collegamento fra questa intervista e la disfatta della dirigenza scolastica che si è perpetrata al 1°Aprile nella seduta della Commissione Affari Costituzionali del Senato. Il Ministro Madia nell’intervista, a proposito della Dirigenza Pubblica, dice: “avevamo davanti due strade alternative o il modello anglosassone dello spoil system, oppure quello di una dirigenza autonoma e indipendente dalla politica, come disegnata dalla nostra Costituzione. Abbiamo scelto quest’ultima, pensando però, che l’autonomia e l’indipendenza non coincidono con l’inamovibilità dei dirigenti, né con la progressione di carriera automatica al di fuori di qualsiasi meccanismo di mercato e di merito”. E poi prosegue dicendo che il dirigente “dovrà superare un concorso per l’abilitazione ed entrerà così nel ruolo unico dei dirigenti (quello a cui aspirano i Dirigenti Scolastici attualmente e da cui finora risultano esclusi, nota tra parentesi dello scrivente). Dirigenti della Repubblica Italiana e non, come adesso, dirigenti della singola amministrazione o di una Regione. Prevediamo l’istituzione di una Commissione super partes composta da tecnici (più tecnici dei Dirigenti dello Stato?, sempre mia l’interrogazione), che deciderà quali sono i dirigenti adatti per un determinato incarico anche sulla base del lavoro svolto in precedenza o sulla base della loro stessa capacità di valutare i propri collaboratori. La carriera dei dirigenti dipenderà da queste valutazioni: si potrà scendere o salire. Finirà la stagione dei dirigenti sempre allo stesso posto” .
Adesso viene il più bello dell’intervista e delle future intenzioni del Governo “l’incarico sarà affidato per tre anni e sarà rinnovabile una sola volta. Poi si ricomincerà”. E chi non sarà confermato? Domanda il cronista: “decadrà e tornerà nel ruolo unico in attesa di un nuovo incarico. Potrà anche andare a lavorare temporaneamente nel privato. Ma se dopo un congruo periodo che escluda qualsiasi ipotesi di fumus persecutionis un dirigente continuerà ad essere senza incarico perderà l’abilitazione fino a perdere il lavoro”. Potrà essere licenziato? “sì”.
L’intervista prosegue, ma vi rimando a leggere l’altra parte, a chi ha più buona volontà o tempo. Allora, i Dirigenti Scolastici si stanno battendo per entrare a far parte del ruolo unico nazionale della Dirigenza dello Stato. La Commissione Affari Costituzionali del Senato ha bocciato tutti gli emendamenti e relativi subemendamenti riferiti all’art. 10 del DDL 1577, per cui stante così la questione, i D.S. non saranno mai Dirigenti unici dello Stato. Ma riprendiamo le parole del Ministro Madia: vuoi vedere che da un danno ne nasce un beneficio? Ve la sentite voi cari colleghi nuovi e anziani, ancora lontani dalla pensione, a intraprendere una carriera in balia di tante variabili indipendenti dalla vostra volontà? Mi sembra di leggere il DDL sulla Buona (???) Scuola che introduce l’Albo Regionale per i docenti, con il relativo incarico triennale, rinnovato o non rinnovabile, ecc.; stessa mentalità politica, stesse grosse preoccupazioni che il lavoro statale diventi precario, perché questo è il vero senso del discorso: i dipendenti pubblici non avranno più la stabilità del posto e diventano movibili come birilli a piacimento dei Dirigenti Unici , che diventeranno i più movibili di tutti a piacimento dei politici, che sono i veri movibili , perché eletti.
In questo contesto sono o saranno compresi i Dirigenti Scolastici che tanto stanno brigando per diventare Dirigenti Unici dello Stato, perdendo il connotato d i Dirigenti Scolastici. Ad onor del vero, il concetto di incarico triennale attualmente viene già applicato ai Dirigenti Scolastici, ma non è così stravolgente, dirompente come potrebbe essere se va in porto la Riforma Madia. Ma siamo proprio sicuri, con questi chiari di luna, che diventare Dirigenti Unici sia l’aspirazione massima? Non tutti i mali vengono per nuocere, riflettete gente, riflettete.
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