Categorie: Politica scolastica

Dirigenti scolastici, Giuliani: mole di lavoro enorme, inadeguate 2.400 euro al mese

“I nostri dirigenti scolastici hanno responsabilità enormi: considerando che gestiscono migliaia di alunni e centinaia di dipendenti, hanno in cambio stipendi inadeguati”.

Lo ha detto il nostro direttore, Alessandro Giuliani, intervenendo in diretta a Open Day, trasmissione di Radio Cusano Campus.

I nuovi presidi guadagnano 2.300 al massimo 2.400 euro nette al mese. I più anziani, in media arrivano a percepirne quasi 3mila. Considerando la mole di impegni e di rischi che corrono, francamente si tratta di cifre basse”.

“Perché – ha continuato Giuliani – se si guarda agli altri dirigenti pubblici italiani, la differenza è alta: chi opera in altri comparti, guadagna almeno 30-40 milioni di euro in più l’anno. Se non il doppio”.

Le stesse reggenze, che portano i presidi ad avere anche più di 10 plessi da gestire contemporaneamente, portano a fine mese delle indennità minime”, ha concluso il direttore della Tecnica della Scuola.

Durante la trasmissione, andata in onda il 19 settembre, si è parlato anche dei problemi di inizio anno scolastico ed in particolare della mancanza di docenti di sostegno: “mancano ancora tanti insegnanti nei consigli di classe – ha detto Giuliani – e questo avviene perché si devono ancora completare le assegnazioni provvisorie e le utilizzazioni, oltre che le immissioni in ruolo. Poi ci saranno 100mila supplenze annuali: non sono scomparse perché esiste ancora l’organico di fatto e ci sono tante cattedre coperte ma poi lasciate vuote da docenti distaccati, comandati o impegnati in altri compiti”.

Sul caso, andato a buon fine, dell’alunno toscano inizialmente rifiutato dal dirigente scolastico, perché l’unica classe del paese era già di 20 alunni, il direttore si è schierato con il preside: “ha applicato la legge, mentre sbagliano quei dirigenti che creano classi, come è accaduto a Roma, con 32 alunni di cui tre disabili. Anche se poi occorre verificare se per disabilità si intende anche la dislessia e la disgrafia. In tal caso, il numero di alunni concessi diventa di 25 per classe. Comunque – ha concluso Giuliani – il preside della scuola superiore romana avrebbe fatto bene a chiedere all’Usr lo sdoppiamento della classe”.

 

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Redazione

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