Nei giorni scorsi, abbiamo commentato l’annuale nota M.I.U.R. contenente le indicazioni sulla mobilità dei dirigenti scolastici per l’anno scolastico venturo, dal titolo Dirigenti scolastici, dai mutamenti di incarico alle immissioni in ruolo: tutti i passaggi.
In riferimento a tale nota, all’inizio di questa settimana, il Miur ha diramato dei chiarimenti sul “discusso” adempimento da parte degli U.S.R. della rotazione degli incarichi.
Nella nota relativa alla mobilità dei dirigenti scolastici (datata 3 giugno 2019) si faceva riferimento puntale alla definizione dei criteri di rotazione per evitare rischi di corruzione; ora con la nota, datata 10 giugno 2019, in riferimento alla rotazione suddetta, il ministero dell’Istruzione ha sottolineato che occorre far riferimento alla delibera ANAC 241/2017, ove si sottolinea la peculiarità delle istituzioni scolastiche che le contraddistinguono rispetto alle altre amministrazioni pubbliche ricomprese nell’art. 1, co. 2, del d.lgs. 165/2001.
Dunque, dovendo essere applicato tale principio di rotazione degli incarichi, esclusivamente nel caso di rischio corruttivo medio-alto o alto (cosi individuato e definitivo nei rispettivi Piani triennali di prevenzione della corruzione (PTPC), adottati dai vari Uffici Scolastici regionali), l’effettiva applicazione dipenderà da quanto espresso nei rispettivi piani triennali dai vari Uffici Scolastici Regionali.
C’è da sottolineare che in diverse regioni tale principio viene già applicato da qualche anno, mentre in altre ancora non si era fatto nulla in tal senso, probabilmente anche perché nei vari PTPC, a cura degli Uffici Scolastici Regionali, il suddetto “rischio alto o medio-alto” non pare mai contemplato.
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