Ancora una volta Sindacati confederali, Snals e Anp assumono una iniziativa unitaria nel tentativo di sbloccare la paradossale vicenda del contratto integrativo dei dirigenti scolastici.
I rapporti con il Ministero sono ormai talmente deteriorati che Cgil-Flc, Cisl-Scuola, Snals e Anp hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione dell’intera categoria.
In realtà il contratto integrativo era già stato siglato nel luglio scorso, ma il Ministero dell’Economia aveva avanzato alcuni rilievi ai quali i tecnici di Viale Trastevere hanno già dato risposta da tempo.
La situazione è piuttosto complessa anche sotto il profilo normativo, in quanto la legge finanziaria appena approvata apporta una importante modifica alla procedura per la firma definitiva del contratti collettivi stabilendo che i rilievi devono pervenire al Consiglio dei Ministri entro 40 giorni dalla intesa iniziale.
Trascorso quel termine il contratto può essere sottoscritto fra le parti in via definitiva.
Ma il fatto è che non è chiaro se tale norma si debba applicare anche alle contrattazioni in corso o se debba valere solo per i contratti nazionali firmati dal gennaio 2007 in poi.
Sia detto per inciso, un problema analogo esiste per il contratto firmato a luglio fra Aran e Sindacati della scuola su funzione tutoriale e anticipi nella scuola dell’infanzia. Anche in questo caso non c’è ancora la firma definitiva.
La mancata chiusura del contratto integrativo dei dirigenti scolastici viene contestata dai sindacati anche perché in tal modo non è neppure possibile dare avvio alle contrattazioni regionali che dovrebbero consentire di far arrivare nelle tasche dei dirigenti un aumento stipendiale non disprezzabile (si parla di circa un centinaio di euro mensili).
In relazione alla richiesta sindacale, nei prossimi giorni dovrà essere convocato l’organismo di conciliazione; si capirà a quel punto se l’Amministrazione intende proseguire nel “braccio di ferro” o se riconoscerà la necessità di procedere in tempi rapidi alla firma del contratto.