Il concorso Ds 2017 è stato annullato con due sentenze gemelle, emesse dal Tar Lazio il 2 luglio 2019, ed in tale condizione giuridica permane tutt’oggi, malgrado il Consiglio di Stato, in accoglimento dell’istanza di sospensiva avanzata dal Miur in appello, abbia concesso con riserva l’immissione in ruolo dei vincitori, per garantire l’avvio del nuovo anno scolastico.
Il prossimo mese di ottobre è attesa la sentenza del Cds, che dovrebbe pronunciarsi sulla conferma o meno dell’annullamento della procedura summenzionata, determinazione che potrebbe sottrarre alla scuola circa 2000 dirigenti scolastici, assunti nelle more sub iudice, generando il caos nel mondo della scuola.
Nel mese di marzo 2020, tuttavia, malgrado la pendenza del giudizio innanzi al Cds, gli innumerevoli ricorsi pendenti innanzi al Tar Lazio e la sussistenza del dato oggettivo dell’annullamento del concorso in sede giurisdizionale, il Governo ed la Ministra Azzolina hanno deciso di approvare un emendamento, estendendo la graduatoria dei vincitori anche agli idonei ossia a coloro che avevano superato le prove concorsuali, ma non si erano collocati utilmente per ricoprire i 2.900 posti messi a concorso.
Quindi, oggi la graduatoria è composta da 3.400 vincitori (riservisti perché sub iudice), comprensivi degli idonei “salvati”, di cui 2045 già immessi nel ruolo di dirigente scolastico.
Perché la Ministra Azzolina ed il Governo tutto hanno acconsentito all’inserimento in graduatoria degli idonei, malgrado le acclarate illegittimità del concorso, la pendenza dei ricorsi e lo storico annullamento della procedura?
Il giudicato sull’annullamento della selezione, benchè non definitivo, esiste e rappresenta una realtà che non può essere ignorata a convenienza, a seconda della portata e del contenuto della decisione da assumere!
Ma non è dello stesso avviso la Ministra, la quale ha partecipato al concorso Ds 2017, classificandosi tra i vincitori.
Ella ha statuito con atto di imperio di estendere il titolo di vincentes agli idonei, senza porsi il problema di vertere in posizione di palese conflitto di interesse! La Azzolina ha “sanato” posizioni di non titolati e nessuno ha obiettato! Sindacati e forze politiche hanno osservato l’evoluzione e la concretizzazione dell’evento in religioso silenzio!
Paradossale è, però, che ad esito della selezione nessuno sia risultato realmente vincitore e non lo sarà fino all’emissione di una sentenza definitiva da parte del Giudice Amministrativo, che statuirà sul destino di migliaia di partecipanti.
Circa 10 emendamenti al DL scuola 2020 sono stati proposti lo scorso mese di aprile in favore dei ricorrenti del concorso Ds 2017, anche se uno soltanto ha raggiunto l’apice dell’auspicata votazione in commissione referente al Senato; la ministra Azzolina ed il Governo, però, hanno deliberato di bocciarlo con un esito eclatante: 10 voti contro 10!
A causa di un solo mancato consenso, migliaia di ricorrenti sono stati falciati e la motivazione non risiede certamente nella mancanza di copertura economica e/o finanziaria come viene oggi addotto.
Infatti, il corso di formazione, oggetto dell’emendamento suddetto, risulta facilmente finanziabile con oneri posti a carico degli stessi docenti interessati dalla controversa procedura, che potrebbero in parte essere coperti anche ricorrendo alle risorse della Carta Docente.
L’emendamento è stato bocciato, invece, perché manca la volontà politica della ministra Azzolina, la quale ha salvaguardato gli idonei, ma non i “contestati ricorrenti”! Forse perché costoro vengono reputati non meritevoli?
Ma chi veramente può ritenersi meritevole ad esito di una selezione concorsuale annullata per gravissime irregolarità? In una sola parola: Nessuno!
Equità rispetto al trattamento di favore riservato agli idonei avrebbe importato una presa d’atto della necessità e dell’urgenza di tutelare anche i ricorrenti, senza opposizioni vacue e distorte, mosse da interessi di parte e da giudizi inesprimibili a fronte dell’oggettiva posizione di conflitto della Ministra Azzolina. L’emendamento avrebbe dovuto essere sostenuto ed approvato da un Governo in grado di adottare una linea programmatica stabile, condivisibile e coerente.
La politica governativa deve garantire la legalità, la trasparenza e la legittimità delle azioni, le quali non si misurano in disequilibrio ed in disparità di trattamento, in spregio ai soggetti già pregiudicati dalla procedura, soprattutto perché essa non ha valutato e misurato il reale merito di alcuno dei concorrenti. I ricorrenti hanno subito una terribile ingiustizia e meritano pieno ristoro! 30 maggio 2020
Ricorrenti Concorso Dirigenti Scolastici 2017
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