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Dirigenti scolastici: il via del Governo per il reclutamento

Il Consiglio dei Ministri, nella riunione di venerdì 4 ottobre, su proposta del ministro della Funzione Pubblica, Franco Frattini, e del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, ha approvato un decreto presidenziale con cui si autorizza il ministro del Miur, Letizia Moratti, ad avviare le procedure per il reclutamento dei dirigenti scolastici.
Il corso-concorso, per il reclutamento di 1.500 dirigenti scolastici, sarà riservato ai presidi incaricati e, come è detto nel comunicato del Governo, "farà parzialmente fronte nell’immediato ad un cospicuo fabbisogno di personale dirigenziale nella scuola".
Presuntivamente i vincitori potranno essere immessi nei ruoli con l’inizio dell’anno scolastico 2003/2004.
Mentre c’è da augurarsi che la procedura non subisca ulteriori arresti, occorre che siano date garanzie per i tempi di espletamento del concorso ordinario. Il problema della vacanza delle dirigenze scolastiche è risolto, infatti, solo per metà.
Bandire il concorso ordinario, inoltre, significa dare risposte alle legittime attese di chi, avendo i titoli, aspira alla nuova carriera visto che in quella di insegnante non esiste progressione alcuna.
D’altra parte, significa pure rendere giustizia ad una categoria, quella dei docenti della scuola dell’infanzia e della scuola elementare, che sono stati discriminati avendo avuto negato il diritto di avere l’incarico di dirigente scolastico come i colleghi professori di scuola media o secondaria.
L’iter del concorso riservato, il cui bando dovrebbe essere emanato a giorni, è, come è noto, alquanto semplificato in alcune fasi. È ovvio, visto che l’amministrazione scolastica ha già avuto prova delle capacità dei presidi incaricati, in alcuni casi per decenni.
Il periodo di formazione, quello del tirocinio guidato, per esempio, durerà solo quattro mesi, anziché nove come nel concorso ordinario. Ad esso, tuttavia, si accederà da una graduatoria formata dalla somma del voto di ammissione e di quello della valutazione dei titoli.
Al concorso, inoltre, si accederà, non con la sola valutazione dei titoli culturali, professionali e di servizio come in quello ordinario, ma attraverso un esame di colloquio individuale su tematiche di natura pedagogica, didattica, sociale, organizzativa e giuridica.
La composizione, non proprio organica al tipo del concorso, della commissione giudicatrice, fra l’altro, è analoga a quella del concorso ordinario.
Non bisogna, perciò, farsi trarre in inganno dall’iter, certo abbreviato, ma che nondimeno sarà sempre complesso. È da escludere, a scanso di facili illusioni, che il superamento del concorso riservato avverrà automaticamente.

Giuseppe Guzzo

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