La Cgil scuola riferisce che il Miur non ha messo a disposizione delle organizzazioni sindacali il testo della norma ed ha solo illustrato l’ipotesi di DPCM sulla quale è stato avviato il “concerto” con il MEF e la Funzione Pubblica. Il testo sarà successivamente inviato al Consiglio di Stato per il prescritto parere, sottoposto all’approvazione definitiva del Consiglio dei Ministri e inviato alla Corte dei Corti per la registrazione. La pubblicazione del DPCM richiederà quindi alcune settimane: solo a conclusione di questo iter potrà essere emanato il bando di concorso dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione.
In sostanza se ne parlerà, nella migliore delle ipotesi, tra febbraio e marzo.
Il Miur ha chiarito soprattutto che il concorso prevede una prova preselettiva, due prove scritte, una prova orale e un successivo corso-concorso della durata di sei mesi con formazione in aula e tirocinio, prova scritta intermedia e prova orale finale. Al concorso potranno partecipare i docenti di ruolo con almeno 5 anni di servizio complessivo (compreso anche il servizio pre-ruolo) alla data del bando.
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L’ipotesi di regolamento prevede inoltre che nella prima procedura concorsuale sarà riservata una percentuale dei posti messi a concorso ai soggetti indicati dal decreto legge 58/14 con la finalità di chiudere i contenziosi ancora in corso. Tali soggetti saranno ammessi direttamente alle prove scritte e non dovranno sostenere la prova preselettiva.
Non potranno partecipare i docenti precari, seppur con una lunga carriera alle spalle. Niente di nuovo sotto il sole. Prove lunghe, iter farraginoso: tutto fumo e niente arrosto?
La Flc-Cgil tuttavia, tiene a sottolineare che “tutto il meccanismo concorsuale, eccessivamente complesso e lungo oltre che oneroso per i partecipanti, difficilmente potrà favorire i tempi rapidi previsti dalla legge e dichiarati come intenzione politica da parte dell’Amministrazione e potrà evitare i contenziosi che hanno caratterizzato e rallentato in questi ultimi anni lo svolgimento dei concorsi gestiti direttamente dal Miur e dagli Usr”.
E la precisazione non sembra fuori luogo, considerato che negli ultimi anni tutti i concorsi a dirigente scolastico hanno avuto strascichi legali e contenziosi.
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