Alcune testate giornalistiche locali, ancorché tardivamente, continuano a riportare i contenuti trionfalistici del comunicato dell’Ufficio Stampa del MIUR dell’8 marzo u.s., con il quale si annunciava l’avvenuto sbocco del Fondo per la retribuzione di posizione e risultato dei dirigenti scolastici per il 2015/2016. Proprio questo ritardato adempimento da parte dell’Amministrazione era stata una delle ragioni che avevano indotto FLC CGIL, CISL SCUOLA, UIL SCUOLA e SNALS CONFSAL a proclamare lo stato di mobilitazione dei dirigenti scolastici, con un presidio davanti al MIUR il 9 marzo, ampiamente partecipato, e a chiedere l’attivazione del tentativo obbligatorio di conciliazione e raffreddamento, avviato il giorno successivo alla manifestazione.
Un tentativo che non si è al momento ancora concluso, proprio perché i chiarimenti forniti in merito ai punti oggetto della vertenza, fra cui anche il Fondo per il 2015/16, non sono risultati né esaustivi, né convincenti, contrariamente a quanto lascia intendere il comunicato ripreso poi dalla stampa.
I sindacati stanno attendendo di verificare il rispetto degli impegni assunti dall’Amministrazione al tavolo di conciliazione, primo fra tutti quello di spostare la vertenza sul livello politico; fornire le prescritte informative sull’avvenuta certificazione delle risorse da parte del MEF non è più sufficiente, anche se rappresenta il presupposto indispensabile per procedere alla loro ripartizione agli Uffici Scolastici Regionali e attivare i tavoli di contrattazione integrativa. Solo in presenza di questi atti, e non di meri annunci, la questione potrà dirsi positivamente risolta. Oltre a questo, vanno anche reperite le risorse finanziarie necessarie a ripristinare integralmente quelle che la legge 107/2015 destina all’incremento del Fondo Unico e che, invece, il MIUR – su imposizione del MEF – utilizza anche per ripianare presunti “buchi” relativi all’a.s. 2011/12.
Altri impegni riguardano infine le questioni legate al reclutamento e alla valutazione del personale dirigente, di cui abbiamo sollecitato rapide definizioni in connessione con l’auspicabile avvio del negoziato per rinnovare un contratto fermo dal 2009.
A tutt’oggi la realtà dei fatti è un’altra: non vi è traccia delle annunciate convocazioni, e questo non depone certo a favore dell’affidabilità delle nostre controparti politiche e amministrative; pertanto l’affermazione resa dal MIUR – ormai una settimana fa – sull’avvenuto sblocco del Fondo Unico resta priva di alcuna consistenza e può accontentare soltanto chi è disposto a farsi ingannare pur di applaudire ai mirabolanti benefici della “buona scuola”.
Una sorta di gioco delle tre carte a cui non siamo disponibili a prestare il fianco. Al contrario, stanno rapidamente maturando le condizioni per dichiarare fallito il tentativo di conciliazione avviato e tuttora in atto, il che renderebbe inevitabile la proclamazione di più incisive forme di lotta a sostegno delle ragioni inascoltate dei dirigenti scolastici.
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