Riprenderà il prossimo 5 ottobre la trattativa per il rinnovo del contratto di 10mila dirigenti scolastici delle scuole italiane.
Cgil-Flc, CislScuola e Snals ritengono che questa decisione della parte pubblica non sia altro che il risultato della dichiarazione dello stato di agitazione di qualche giorno fa, ma forse la spiegazione più realistica è un’altra: è ormai consuetudine che i contratti dei dirigenti del pubblico impiego vengano discussi e rinnovati solo dopo la sottoscrizione dei rispettivi contratti di comparto.
La firma del contratto dei docenti e del personale ATA avvenuta il 22 settembre ha così dato il via libera alla ripresa delle trattative per i dirigenti.
La convocazione per il 5 ottobre si conosceva già dal giorno 28 e nella mattinata del 29 l’Aran l’ha confermata nel corso dell’incontro di conciliazione al quale erano presenti i sindacati che nei giorni scorsi avevano proclamato lo stato di agitazione.
Al termine dell’incontro Confederali e Snals (la Uil non è più presente al tavolo delle trattative a causa della scarsa rappresentatività) hanno precisato che, a questo punto, lo stato di agitazione è solamente sospeso, in attesa di verificare che le “promesse” fatte dalla Amministrazione abbia un qualche fondamento.
Ricordiamo che per ora il contratto riguarda la parte normativa e solamente il primo biennio economico 2002/2003, ma l’Aran ha garantito che ormai è già pronto l’atto d’indirizzo per il secondo biennio 2004/2005.
Complessivamente gli aumenti si aggireranno intorno all’11 per cento (il 5,60 per il primo biennio e il 5,01 per il secondo) che, in valore assoluto, corrisponderanno a circa 250-270 euro in media per ciascuno dei due bienni.
Di tutto rispetto, di conseguenza, gli arretrati: in molti casi si supererà la cifra di 10mila euro.
L’intesa sul primo biennio dovrebbe essere pressochè immediata, mentre quella per il secondo potrebbe richiedere ancora un paio di mesi, anche perché le risorse necessarie saranno stanziate solo con la prossima legge finanziaria.