Anche i dirigenti scolastici stanno perdendo pazienza: un paio di giorni fa, dopo l’ennesimo infruttuoso incontro per la stipula del contratto nazionale, scaduto ormai da 50 mesi esatti, tutte le sigle presenti al tavolo (Flc, Cisl, Snasl e Anp) hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione del personale.
“Le delegazioni di Anp, Flc-Cgil, CislScuola e Snals Confsal – commentano all’unisono i 4 sindacati – in presenza di una situazione negoziale che non presenta concreti elementi di apertura nei confronti delle richieste unitariamente avanzate, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione della categoria con lo scopo di rivendicare gli obiettivi contenuti nella lettera unitaria dello scorso 23 ottobre 2009 e di sollecitare la controparte a mantener fede agli impegni presi”.
D’altronde, neppure sulla questione dei contratti integrativi regionali le cose sono andate molto meglio: anche in questo caso, dopo mesi e mesi di lunghe riunioni, il Ministero non è ancora in grado di fornire nel dettaglio regione per regione la situazione economica relativa ai fondi.
“L’unica novità positiva -commentano i sindacati – è la disponibilità manifestata dall’amministrazione per la prima volta a verificare la corrispondenza fra le risorse disponibili nei fondi nel 2007 e i costi previsti dai contratti integrativi regionali al momento vigenti e non più rinnovati negli anni successivi”.
I risultati della verifica saranno disponibili in occasione del prossimo incontro fissato per il giorno 4 marzo.
Il 23 febbraio e l’11 marzo proseguirà invece la trattativa per il contratto nazionale.
E’ comunque molto difficile che si arrivi ad una rapida intesa fra le parti: i sindacati chiedono infatti l’equiparazione alle altre dirigenze statali, operazione che avrebbe costi piuttosto elevati; lo stipendio medio di un dirigente scolastico è oggi di circa 55-60mila euro lordi, mentre quello di un altro dirigente di seconda fascia supera gli 80mila euro. In pratica la differenza è di circa 25mila euro per ciascuno dei 10mila dirigenti: il totale fa 250milioni di euro, una cifra che appare lontana anni luce dalle attuali disponibilità del Ministero delle’Economia. A dire il vero i sindacati si accontenterebbero anche solo di un “avvio” della perequazione e potrebbero dunq ue accontentarsi anche di una cinquantina di milioni,
Ma il fatto è che, per questa voce, il Governo non ha stanziato neppure un euro.
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