Come abbiamo già comunicato, ieri, 13 marzo 2024, è stata sottoscritta dall’ARAN e dalle Organizzazioni e Confederazioni sindacali rappresentative l’Ipotesi di contratto collettivo nazionale di lavoro dell’Area dirigenziale Istruzione e ricerca relativa al triennio 2019-2021.
L’ARAN comunica che l’accordo riguarda circa 6.500 unità di personale tra dirigenti della Scuola, dell’Università, dell’AFAM, della Ricerca che vedono rinnovato così il proprio contratto collettivo di lavoro.
Sotto il profilo normativo, una delle novità più importanti riguarda la definizione della disciplina dell’istituto del lavoro agile, adeguando di conseguenza anche il sistema delle relazioni sindacali.
L’art. 11 definisce il lavoro agile come una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti. La prestazione lavorativa viene eseguita in modalità mista alternando giornate di lavoro all’interno dei locali dell’amministrazione e giornate di lavoro all’esterno di questi, senza una postazione fissa e predefinita.
Lo svolgimento della prestazione lavorativa in modalità agile non modifica la natura del rapporto di lavoro in atto.
L’adesione al lavoro agile ha natura consensuale e volontaria.
Il CCNL prevede poi l’introduzione della figura del mentor, ossia un dirigente o professionista esperto che viene chiamato, su base volontaria, ad affiancare il personale neo-assunto durante i primi mesi di servizio.
L’art. 16 si occupa dell’attività di affiancamento: il ruolo del dirigente mentore è quello di fornire supporto, informazioni, incoraggiamento e consiglio al dirigente neoassunto sulla vita e l’esperienza lavorativa avuta in seno all’amministrazione di appartenenza. Il rapporto informale e paritario basato sulla fiducia reciproca che si instaura tra le parti deve condurre allo scambio delle competenze e delle esperienze acquisite negli anni dal mentore, contribuendo anche a trasferire al neoassunto la cultura e la missione dell’amministrazione, i codici e comportamenti informali esistenti, nonché la consapevolezza dei ruoli da assolvere. L’attività di affiancamento rientra tra le funzioni del dirigente.
Sono stati rivisitati alcuni istituti normo-economici previsti dal precedente CCNL come, ad esempio, la tutela nei confronti del personale affetto da gravi patologie che richiedono terapie salvavita.
L’art. 13 prevede infatti che in caso di patologie gravi che richiedano terapie salvavita, come ad esempio l’emodialisi, la chemioterapia ed altre ad esse assimilabili, sono esclusi dal computo delle assenze per malattia, ai fini della maturazione del periodo di comporto, i relativi giorni di ricovero ospedaliero o di day-hospital, nonché i giorni di assenza dovuti all’effettuazione delle citate terapie. In tali giornate il dirigente ha diritto all’intero trattamento economico. Rientrano in tale disciplina anche i giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali delle citate terapie, comportanti incapacità lavorativa.
Viene anche rivista la mobilità interregionale per i dirigenti scolastici a cui è riconosciuta la possibilità di passare, nel limite del 60% dei posti disponibili annualmente, nei ruoli della regione richiesta, fatta salva la capacità assunzionale e, dunque, i contingenti dei posti regionali messi a concorso.
Il nuovo contratto consentirà di riconoscere aumenti medi del 3,78% parte dei quali sono stati destinati a retribuzione di risultato. Le amministrazioni potranno inoltre riconoscere ulteriori incrementi fino allo 0,22% del monte salari. Per i dirigenti scolastici saranno inoltre utilizzabili le specifiche ed ulteriori risorse destinate dalla legge di bilancio per il 2022 all’incremento del Fondo per la retribuzione di posizione e di risultato.
L’accordo firmato diventerà efficace dopo la sua sottoscrizione definitiva, a conclusione dell’iter di verifica e controllo della sua compatibilità economica e finanziaria, come previsto dalla normativa vigente.
Intanto si susseguono i commenti dei sindacati che in sostanza si dichiarano soddisfatti della conclusione della trattativa.
Elvira Serafini, segretaria generale dello Snals, sottolinea: “Siamo riusciti a garantire nuovi diritti ai dirigenti scolastici come il Welfare integrativo, il lavoro agile, l’affiancamento dei dirigenti scolastici e l’estensione della portata di particolari forme di congedo come quello per i genitori e quello per le donne vittime di violenza”.
“Sul piano economico – rileva Serafini – abbiamo ottenuto aumenti importanti anche se molto ancora resta da fare per l’ equiparazione con le altre dirigenze”.
Tutte le organizzazioni firmatarie evidenziano però che è indispensabile che il Governo acceleri i tempi dell’emanazione dell’atto di indirizzo per il rinnovo del CCNL 22-24, che è ormai prossimo alla sua scadenza.
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