L’anno scolastico è appena iniziato, ma i problemi, per il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, non mancano.
Uno su tutti è quello riguardanti le reggenze e il numero esiguo di dirigenti scolastici, insufficiente per coprire il fabbisogno. Sono più di 2mila le reggenze e visti anche i ritardi accumulati dal concorso dirigenti scolastici (i vincitori entreranno in servizio non prima del 2020), la situazione è critica. Come risolverla, dunque?
Ieri, in un’intervista rilasciata al quotidiano La Verità, Bussetti ha affermato che i presidi, a cui vengono assegnate le reggenze, potranno a breve designare un vicario, solo per l’a.s. 2018-2019, esonerato da compiti di insegnamento, con cui collaborare per affidargli alcune mansioni.
Su questo fronte il Miur è già a lavoro: il preside vicario sarà scelto in totale autonomia e ciò rappresenterebbe un piccolo aiuto a coprire le carenze di personale. I costi ammonterebbero a circa 60 milioni di euro.
Da dove prendere i fondi? Per Bussetti si potrebbero prendere da risorse interne, già disponibili. Quali attività verrebbero tagliate? Per Italia Oggi la maggiore indiziata a subire un drastico ridimensionamento sarebbe l’Alternanza Scuola/Lavoro nel mirino del Miur negli ultimi giorni. La norma potrebbe veder luce nel decreto Milleproroghe.
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