Dirigenti scolastici: uomini o caporali? La risposta di una preside siciliana

L’11 luglio è apparso su questa testata una divertente lettera del signor Lucio Garofalo che ghettizza in modo elegante i dirigenti scolatici in due grandi categorie, il preside dispotico ed il preside affarista (e anche demagogo).

Il signor Lucio Garofalo asserisce che nella sua lunga carriera ha incontrato solo queste due categorie, tranne qualche esemplare assai raro di preside umano.

Dopodiché lo stesso Garofalo prosegue con divertentissimi momenti di esternazione politica e didattica riuscendo a dire cose che non sono scritte in nessuna norma ma nemmeno nella realtà scolastica.

La pubblicazione di questo articolo è l’ennesima dimostrazione che la parola viene data proprio a tutti, anche a chi evidentemente non capisce nulla di scuola, o quantomeno non vuole capire.

Scrivo non solo a nome mio (dirigente scolatica di Monreale, ndR), ma anche in rappresentanza di oltre 400 presidi siciliani.

Ci sono dirigenti inadatti al loro ruolo? Probabilmente sì, come ci sono professori inadatti al loro ruolo, dirigenti ministeriali inadatti al loro ruolo, amministrativi inadatti al loro ruolo, politici inadatti al loro ruolo, italiani inadatti al loro ruolo.

Ma non per questo è corretto scrivere, ed ancor di più pubblicare, articoli che insultano, con argomentazioni sommarie e veramente generiche, una categoria di servitori dello Stato che negli ultimi anni hanno dovuto, loro malgrado, accollarsi rischi e lavoro aggiuntivo, pur di garantire agli alunni una scuola che funzioni, senza dire che funzioni bene o male, ma che almeno funzioni.

Sorvolando sugli strafalcioni interpretativi del ruolo del dirigente scolastico profusi nell’articolo, vogliamo stigmatizzarne però l’assoluto qualunquismo e l’intollerabile iperbole descrittiva del dirigente scolastico, che così delineata raggiunge punte di diffamazione per tutta una categoria.

Ma caro signor Garofalo, giri di più nelle scuole italiane e forse vedrà dirigenti che ogni giorno dedicano la loro vita alle scuole di cui sono responsabili, forse si renderà conto che negli ultimi anni il ruolo del Dirigente Scolastico è stato stravolto da una serie di norme inadatte al periodo storico che stiamo vivendo, certamente, ma che non hanno dato al dirigente quel potere “sceriffesco” che lei così superficialmente ha definito, ma lo hanno obbligato a subire responsabilità che ben poco hanno a che vedere con la figura definita dalla legge 165/2001.

Non si vuole qui entrare in un dettaglio maggiore che Lei sicuramente possiede vista la sua citata lunga carriera professionale, ma certamente la sua descrizione non corrisponde alla verità di tutti i giorni, non corrisponde alle figure dei dirigenti scolastici presenti nelle scuole, non corrisponde ai risultati che comunque la scuola italiana ha raggiunto in questi ultimi anni.

Si poteva fare di più, questo è certo, magari se ci fossero professori più onesti nelle loro analisi e meno propensi ad ergersi a censori sempre maledettamente autoreferenziali come lei, signor Garofalo, tristemente conferma; ma non Le pare che se i Presidi fossero appartenuti esclusivamente alle pittoresche classi da Lei definite non saremmo riusciti a gestire in questi anni di estrema difficoltà la scuola? questi sono i fatti, alla faccia della sua lunga esperienza.

I lettori ci scrivono

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