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Dirigenti tecnici, cambia il profilo professionale con meno attenzione all’innovazione e alla valutazione di sistema

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Italo Bassotto, Franco De Anna, Raffaele Iosa e Mario Maviglia, 4 ex ispettori scolastici molto noti anche in rete per la loro presenza nei social e nei webinar promossi da scuole e associazioni, hanno scritto una lunga lettera al ministro Patrizio Bianchi per segnalare alcune incongruenze presenti nelle nuove regole relative al prossimo concorso per dirigente Tecnico con Funzioni Ispettive (questa la nuova definizione prevista dalla legge).

Le critiche sono diverse. Si parte già dalla definizione del “corpo ispettivo” come una “sezione dei Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive” istituita presso il Ministero dell’istruzione.
A quanto pare – scrivono i 4 ispettori – il Ministero intende superare l’articolazione territoriale del corpo ispettivo che invece ha rappresentato fin ad ora il cuore del “mestiere” del dirigente tecnico.

“Con la affermazione della autonomia delle Istituzioni Scolastiche il lavoro concreto de ‘l’ispettore’ – spiegano –  si è caratterizzato per gli aspetti di ‘consulenza’, ‘promozione dell’innovazione’, ‘aiuto nella gestione delle organizzazioni complesse’ e nei conflitti e/o contraddizioni che spesso vi si sviluppano”.
“Con la costituzione del Sistema Nazionale di Valutazione –
aggiungono – quel profilo storico (“Consulere, Promovere, Inspicere”) si è progressivamente arricchito di un tratto essenziale costituito dalla Valutazione, sia pure nella fase “istruttoria” (valutazione delle scuole, dell’organizzazione, del personale)”.

“Nelle disposizioni normative emanate di recente – scrivono ancora Bassotto, De Anna, Iosa e Maviglia – ci sembra di scorgere un rafforzamento della tendenza alla funzione giuridico-amministrativa degli Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive, rispetto a quella di interpreti e promotori della Ricerca Educativa (consulenza, promozione innovativa, monitoraggio, valutazione) in rapporto diretto con le scuole autonome da un lato e con la direzione politica e amministrativa del sistema dall’altro (il Ministero)”.

Parliamo per esempio della composizione delle commissioni di concorso che in precedenza prevedeva la presenza di tre docenti universitari (dai pedagogisti agli esperti delle didattiche disciplinari per la secondaria, agli esperti di comparata degli ordinamenti) sostituiti ora da “tre membri scelti tra i dirigenti del Ministero dell’istruzione che ricoprano o abbiano ricoperto un incarico di direzione di uffici dirigenziali generali”.
In alternativa si potrà scegliere tra “i professori di prima fascia di università statali e non statali, i magistrati amministrativi, ordinari e contabili, gli avvocati dello Stato o i consiglieri di Stato aventi documentata esperienza nei settori della valutazione delle organizzazioni complesse o del diritto e della legislazione scolastica”.
Le nuove regole confermano anche la presenza nelle commissioni di concorso di un Dirigente Tecnico con Funzioni Ispettive e di un dirigente amministrativo di livello non generale del Ministero dell’Istruzione.

“L’esperienza degli anni più recenti – sottolineano i 4 ex ispettori – ci pare testimoniare che se si pone come prevalente la declinazione giuridico-amministrativa (pur nella sua importanza) si mortifichi proprio la possibilità di affrontare problemi cogenti che la nostra scuola attraversa e che richiederebbero uno sviluppo importante degli elementi della ricerca educativa più sopra richiamati e della funzione essenziale che in tale dimensione dovrebbero esercitare dei Dirigenti Tecnici con Funzioni Ispettive. Ricerca, formazione, innovazione, monitoraggi e verifiche sono attività connesse ad un profilo dei Dirigenti Tecnici con funzioni Ispettive che non può essere ridotto alla mera dimensione giuridico-amministrativa”.

Con una conclusione dal sapore ironico: “Ci permettiamo per altro di far notare che, nei concorsi per dirigenti amministrativi per il Ministero dell’Istruzione, non vi sia nelle commissioni presenza alcuna di Dirigenti Tecnici, e dunque con le competenze specifiche relative allo specifico “servizio pubblico da produrre”.

Ricordiamo che le nuove regole relative al reclutamento dei dirigenti tecnici sono state approvate dal Parlamento in sede di conversione in legge del decreto sostegni bis e prevedono anche che il concorso venga bandito entro la fine del 2021.
Per ora, però, non ci sono ancora notizie certe.