Con la firma della ipotesi di contratto dei dirigenti scolastici Uil Scuola cogli l’occasione per riaprire la questione della rappresentanza sindacale, problema che si è posto un paio di mesi fa dopo la conclusione del CCNL del comparto scuola.
Come si ricorderà, infatti, a seguito della mancata firma definitiva del contratto scuola, alla Uil Scuola Aran e Ministero non hanno più riconosciuto il diritto di partecipare alla contrattazione integrativa nazionale e di istituto.
E così, adesso, Uil Scuola ha deciso di “mettere le mani avanti” e di far inserire una nota a verbale con cui dichiara di “non condividere la parte del Contratto in cui si relegano i diritti e le libertà sindacali ai soli soggetti firmatari del contratto collettivo e non anche ai soli soggetti rappresentativi ai sensi della normativa”.
“In particolare, ad esempio – aggiunge il sindacato di Giuseppe D’Aprile – l’istituto dell’informazione trae origine fondante dalla libertà di informazione e, similmente a questa, si svolge in attività attraverso le quali le parti del rapporto di lavoro, nella loro dimensione collettiva acquisiscono, o arricchiscono, la consapevolezza delle reciproche esigenze di svolgimento del rapporto stesso i cui termini risultano fra loro coessenziali”.
Non è chiaro tuttavia se Uil Scuola voglia chiedere esplicitamente l’abolizione della norma contrattuale che – da sempre – prevede per organizzazioni sindacali non firmatarie l’impossibilità di partecipare alla contrattazione di secondo livello.
Va detto che questa regola esiste da sempre e da sempre è stata condivisa da sindacati e amministrazione pubblica.
Clamoroso fu, in proposito, quanto accadde dopo la mancata firma del CCNL scuola da parte dello Snals che si rivolse al Tribunale per vedersi riconoscere il diritto di partecipare alla contrattazione integrativa: in quella circostanza furono gli stessi sindacati firmatari (Uil Scuola compresa) a contestare vivacemente la “pretesa” dello Snals.
In ogni caso è molto probabile che la questione non si risolverà in tempi rapidi. Per una soluzione definitiva potrebbe essere forse necessario un intervento normativo.
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