Ai sensi del C.C.N.L. sulla mobilità dei lavoratori e di altre disposizioni normative vigenti, il personale della scuola ha diritto a chiedere, annualmente, il trasferimento dalla provincia sede di servizio a quella di residenza, presentando apposita domanda all’USP di competenza. In seguito, viene redatta una graduatoria, che peraltro non è resa pubblica, sulla base del punteggio raggiunto, punteggio che si acquisisce con l’anzianità di servizio. Nella provincia di Agrigento, però, il diritto alla mobilità esiste solo sulla carta: di fatto, ogni anno, i posti disponibili per i trasferimenti vengono ottenuti da coloro che godono dei benefici della L. 104/92 che hanno, quindi, nelle operazioni di mobilità la precedenza assoluta.
In provincia di Agrigento il numero di insegnanti, operatori e Dirigenti che usufruiscono di tali benefici è altissimo, come risulta subito evidente dal confronto con i dati dei trasferimenti di altre province, anche siciliane.
Appare infatti inverosimile e sicuramente suscita dubbi e sospetti, un numero così alto di persone con malattie invalidanti e affetti da patologie tali da essere dichiarati “handicappati gravi”. E’ necessario fare chiarezza al fine di tutelare i diritti di tutti i lavoratori, anche di quelli che usufruiscono di tali benefici nel rispetto della legge. E’ necessario effettuare indagini e controlli sul personale che ha già ottenuto il trasferimento presentando tali certificazioni, è necessaria una seria attività di verifica circa la sussistenza delle condizioni richieste dalla normativa ed un’eventuale revoca delle agevolazioni e dei vantaggi ottenuti al venir meno di tali condizioni.
Gli accertamenti dovrebbero essere effettuati da strutture sanitarie statali quali gli ospedali militari e le ASP di altre regioni, sicuramente non dalle aziende sanitarie di appartenenza, che hanno rilasciato la certificazione.
Non si tratta di negare le agevolazioni spettanti ai cittadini “veri” invalidi da parte della legge 104/92 , ma di evitare che falsi invalidi possano approfittare di tali benefici compiendo innanzitutto un reato e una truffa ai danni dello Stato e dei cittadini italiani, truffa che diventa una vera negazione del rispetto del diritto altrui.
Truffa che continua nelle graduatorie d’istituto per l’individuazione dei perdente posto.
Forse l’USP ha dimenticato che ci sono centinaia di docenti e personale scolastico , immessi in ruolo da tantissimo tempo, che hanno maturato negli anni punteggi relativi ad anzianità di servizio, a titoli culturali o altre situazioni personali contemplate dalla normativa, che producono anno dopo anno la domanda di trasferimento e che, per una questione di giustizia e di certezza della legge, avrebbero avuto il diritto di ottenere il trasferimento nella propria provincia di residenza?
In passato, vari gruppi di insegnanti, hanno presentato lettere di protesta e denuncia alla Procura di Agrigento, e richiesto, alle testate regionali, ai sindacati e al Ministero della Pubblica Istruzione, un’azione di controllo e verifica. Nulla, però, si è mai ottenuto; evidentemente non c’è nessuna volontà a fare chiarezza
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