La domanda d’obbligo è: che fine faranno questi studenti? Risulta evidente che il Liceo in questione, come molti altri sul suolo italiano, costituisce e ha costituito da oltre cinque decenni un centro culturale e formativo di notevole importanza sia per il comune stesso sia per i comuni dell’hinterland (S.Domenica Vittoria, Roccella Valdemone, Malvagna, Moio, Randazzo, Linguaglossa, Graniti, Francavilla, Gaggi) in quanto unico istituto con indirizzi specifici di scienze umane / economico sociale su tutto il territorio. Inoltre rappresenta l’unico e naturale proseguimento di studi per gli studenti del comune incidendo in maniera considerevole sulla limitazione della dispersione scolastica.
E’ chiaro che le scuole dei comuni montani non possono considerarsi come semplice trasposizione del modello impoverito delle scuole di città in quanto costituiscono per gli stessi la matrice identitaria, il naturale luogo di aggregazione, di crescita e condivisione del senso di appartenenza territoriale.
Sul caso è stata presentata un’interrogazione parlamentare dall’on. Luisa Albanella del Partito Democratico con la quale si chiede al Ministro quali provvedimenti intenda adottare riguardo alla soppressione del liceo suddetto in quanto:la necessità per gli studenti delle classi in oggetto di iscriversi in altri istituti dello stesso indirizzo, parecchio distanti e non facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, determinerebbe nella maggior parte dei casi un aggravio di spese, anche perché non tutti i comuni del comprensorio riescono a provvedere al trasporto gratuito degli studenti le cui spese quindi sono spesso interamente a carico delle famiglie; il pullman Roccella – Randazzo- Castiglione di Sicilia, mezzo con il quale la maggior parte degli alunni raggiunge la scuola, effettua la corsa solo ed esclusivamente per loro perciò la riduzione delle classi non consentirebbe agli studenti restanti la fruizione del servizio pubblico, con conseguente impossibilità di raggiungere la sede scolastica, il comune sede dell’istituzione scolastica è collegato ai centri più vicini da strade spesso impraticabili per la pioggia e a rischio frane e dissesti geologici; depriva tutta una generazione di giovani di quel diritto allo studio sancito dalla Costituzione e favorisce la dispersione scolastica.
Non a caso l’Atto della Camera, risoluzione in commissione n. 8-00041 di giovedì 23 aprile 2009, pubblicata nel bollettino n. 168, pur tenendo conto della legge n. 143/2004 e successive modificazioni, riportando la decisione della Corte Costituzionale così cita al punto b): “…intraprendere ogni utile iniziativa tendente a garantire la continuità didattica agli studenti che frequentano le scuole nelle sedi realmente disagiate dei comuni di montagna e delle piccole isole.”
Ma intanto l’obiettivo è solo uno: drastica riduzione della spesa. E le scuole dei piccoli centri chiudono i battenti in barba al sacrosanto diritto allo studio degli alunni
INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA
ALBANELLA – Al Ministro dell’istruzione dell’università e della ricerca – Per Sapere – Premesso che:
il liceo delle scienze umane ed economico sociale di Castiglione di Sicilia (Ct), sede associata dell’I.I.S, M. Amari di Giarre (Ct) costituisce e ha costituito da oltre cinque decenni un centro culturale e formativo di notevole importanza sia per il comune stesso sia per i comuni dell’hinterland (S.Domenica Vittoria, Roccella Valdemone, Malvagna, Moio, Randazzo, Linguaglossa, Graniti, Francavilla, Gaggi) in quanto unico istituto con indirizzi specifici di scienze umane / economico sociale su tutto il territorio; inoltre, rappresenta l’unico e naturale proseguimento di studi per gli studenti del comune incidendo in maniera considerevole sulla limitazione della dispersione scolastica;
il comune di Castiglione di Sicilia è considerato comune montano ai sensi dell’ex legge 1/03/1957 n. 90 e richiamato art. 1 Legge 25 /07/1952 n. 991; per ordinanza del TAR di Catania dicembre 2005 continua a essere tale e al 30 giugno 2014 risulta inserito nell’elenco dei comuni italiani redatto dall’ISTAT con le indicazioni “ T” (ovvero comune totalmente montano);
le scuole dei comuni montani non possono considerarsi come semplice trasposizione del modello impoverito delle scuole di città in quanto costitiuiscono per gli stessi la matrice identitaria, il naturale luogo di aggregazione, di crescita e condivisione del senso di appartenenza territoriale.
lo scorso 12 maggio 2014 i docenti dell’istituto suddetto sono stati informati dal Dirigente Scolastico della soppressione delle classi I, II e III ai sensi della C.M. n. 34 del 1/04/2014 (oggetto: Dotazioni organiche del personale docente per l’a.s. 2014/2015) e di conseguenza individuati in soprannumero e invitati a presentare domanda di mobilità condizionata;
la necessità per gli studenti delle classi in oggetto di iscriversi in altri istituti dello stesso indirizzo, parecchio distanti e non facilmente raggiungibili con i mezzi pubblici, determinerebbe nella maggior parte dei casi un aggravio di spese, anche perché non tutti i comuni del comprensorio riescono a provvedere al trasporto gratuito degli studenti le cui spese quindi sono spesso interamente a carico delle famiglie
Quali provvedimenti il ministro interrogato intenda adottare in merito alla soppressione delle classi I, II e III del liceo delle scienze umane ed economico sociale di Castiglione di Sicilia (Ct) al fine di tutelare i giovani residenti di quel diritto allo studio sancito dalla Costituzione.
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