Studenti in presidio davanti alle scuole di tutto il Paese in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico: a partire da oggi e fino alla fine della settimana per i diritto allo studio e contro il caro libri.
Inoltre, domani martedì 12 settembre il presidio si sposterà davanti al Ministero dell’Istruzione e del merito a partire dalle 16:30, per chiedere che il Ministro Valditara e il Governo affrontino il tema del diritto allo studio con l’attenzione che merita.
Fa sapere la Rete degli studenti medi: “Saremo davanti le scuole e davanti al Ministero per il costo sempre più assurdo di un sistema d’istruzione che si definisce pubblico. Oggi non è semplice per le famiglie di questo Paese sostenere il costo della scuola, ci chiediamo dove sia garantita l’accessibilità agli studi sancita dalla nostra Costituzione”
Infatti per i ragazzi sono inaccettabili i costi sempre più alti di libri di testo, cancelleria, dizionari, abbonamenti per i trasporti, che quest’anno ancora una volta gravano sulle spalle delle famiglie con prezzi maggiorati rispetto agli scorsi anni, arrivando a superare i 2000 euro.
“Vogliamo – scrive ancora la Rete- un Paese che investa davvero in istruzione, che dia la possibilità ad ogni studente di vivere la dimensione scolastica con le giuste garanzie; ma ad oggi dal Governo non arrivano notizie positive. Saremo nelle piazze di tutto il Paese quest’autunno, per pretendere un modello alternativo di scuola: quello attuale non ce lo possiamo permettere.”
Anche il Movimento 5 Stelle, in commissione Istruzione alla Camera e al Senato, ha definito un “macigno” quello del caro libri, che il Governo non ha voluto affrontare.
“Il ritorno tra i banchi di scuola degli studenti italiani in questi giorni è come ogni anno un’occasione lieta per augurare a tutti loro, ai docenti e a tutto il personale scolastico i migliori auguri per l’anno scolastico che sta cominciando. È anche l’occasione per sottolineare che non è un momento facile per le famiglie italiane, che devono far fronte al rincaro di libri e materiale scolastico, che si aggiunge ai prezzi folli di benzina, energia e carrello della spesa. Il caro-libri è un macigno che il governo ha deciso di non affrontare, rinviando tutto alla prossima legge di bilancio.
“Ma già adesso, in queste ore, le famiglie italiane devono far fronte ai rincari: non solo dei libri ma anche di quadernoni, penne, astucci e altro materiale scolastico. In molti denunciano poi l’incredibile ritardo delle borse di studio per le scuole secondarie di secondo grado, arrivato addirittura ad un anno. Borse di studio peraltro insufficienti anche per importo e per numero di beneficiari, come raccontato dall’associazione dei presidi. Noi proponiamo una dote educativa, ovvero un assegno fino a 500 euro per alunno destinato alle famiglie con Isee inferiore ai 45mila euro.
“Dal Governo ci saremmo aspettati un qualunque tipo di intervento per questo anno scolastico, ed invece il nulla. E poi ci sono nodi come le oltre 200.000 supplenze, il superamento del precariato, il ridimensionamento della rete scolastica con il taglio del numero di dirigenti scolastici, gli interventi in edilizia scolastica. Cittadinanzattiva ha registrato 61 crolli nell’anno scolastico appena trascorso, un dato che resta inaccettabile perché la sicurezza di chi ogni giorno frequenta le nostre scuole è una priorità assoluta su cui non si può abbassare la guardia”.
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