Scrivo per mettervi al corrente di una questione molto grave che ha colpito la categoria dei musicisti jazz, nella speranza che voi possiate esserci d’aiuto in qualche modo.
Dieci anni fa circa, le materie jazzistiche furono introdotte anche nei Licei Musicali in qualità di percorsi propedeutici ai Conservatori, allineando le rispettive offerte formative per gli studenti. Ma un anno e mezzo fa, il MIUR ha improvvisamente e senza giustificata motivazione, eliminato le nostre materie dall’ordinamento scolastico dei Licei Musicali creando numerosissimi disoccupati e interrompendo gli studi già iniziati di tutti gli studenti che avevano scelto il jazz come formazione.
La questione è in riferimento al D.P.R. 259/2017, specificatamente alla razionalizzazione e accorpamento delle Nuove Classi di Concorso. Le anticipo fin da subito che, a riguardo, abbiamo anche creato un Coordinamento Nazionale nonché avviato una petizione online.
Più dettagliatamente (nel suddetto D.P.R.), osservando la Tabella A, Codice A-55 (Vd. pagina 75, 76, 77 del pdf allegato) relativa all’insegnamento dello strumento musicale nei licei, si evince che in quella denominazione confluiscono in maniera totalmente indistinta sia i titoli di accesso in “Musica Classica” che tutti quelli in “Musica Jazz”; ma nella “nota a” è poi precisato che per ogni insegnamento è sempre richiesto il possesso del diploma relativo allo specifico strumento.
Il punto è proprio questo: il Ministero, pur consentendo come titolo di accesso a tali graduatorie i nostri diplomi di laurea nelle discipline jazzistiche, non ha poi provveduto alla creazione di un Codice Specifico per ogni strumento jazz, escludendoci di fatto e contraddittoriamente dalla possibilità di insegnamento.
Di conseguenza molti uffici scolastici provinciali e regionali hanno addirittura depennato dalle Graduatorie di istituto chi deteneva il diploma specifico in qualsiasi strumento jazz perché, a loro dire, non previsto dall’ordinamento scolastico! Dunque, una contraddizione imponderabile se si aggiunge anche il fatto che per svariati anni ci hanno permesso di insegnare il jazz nei Licei Musicali, illudendo noi docenti nonché i nostri allievi ai quali quest’anno hanno improvvisamente interrotto il percorso di formazione senza giustificazione alcuna.
Questa grave mancanza ha quindi generato:
• L’esclusione dalle Graduatorie d’Istituto e di Circolo di chiunque fosse in possesso di un Diploma Accademico Afam ad indirizzo jazzistico;
• Discriminazione culturale tra formazione “classica” e “jazz”;
• Disvalore della spendibilità dei Titoli Jazz rilasciati dai Conservatori e/o ISSM.
• Interruzione brusca e immediata della formazione jazzistica per gli studenti che avevano già iniziato il percorso; nonché negazione del diritto allo studio;
• Eliminazione di tutte le discipline jazzistiche dagli ordinamenti scolastici dei Licei Musicali;
• Non allineamento dell’offerta formativa proposta dai Licei Musicali con quella attualmente in diffusione nei Conservatori di Musica, con conseguente compromissione, per gli studenti, degli esami di ammissione ai corsi specifici di jazz.
Pertanto, noi diplomati in Jazz e negli specifici strumenti
Chiediamo al MIUR
Che venga fatta urgentemente un’integrazione delle Classi di Concorso nelle quali vengano istituiti i Codici Specifici per ogni strumento jazz come da “nota a” della Tabella A ,Codice A-55 del D.P.R. 259/2017.
Riteniamo del tutto inclassificabile che anche agli studenti sia negata la possibilità di formarsi, in previsione di esami d’ammissione al Conservatorio, nelle discipline jazzistiche e che quei posti d’insegnamento, siano ora esclusiva dei diplomati in classico. Tra l’altro, a mio parere, c’è anche una violazione del diritto allo studio nei confronti di quei ragazzi che già da anni studiavano jazz, ed ora si sono visti improvvisamente privare un percorso formativo scelto a monte.
L’epilogo è che uno studente liceale che voglia fare ad esempio Canto Jazz, dovrà studiare per 5 anni esclusivamente canto lirico o canto nella sua genericità, senza mai affrontare le specificità del jazz (repertorio, improvvisazione, scale attinenti, scat, etc..), con tutte le conseguenti problematiche che emergeranno in un eventuale esame di ammissione e proseguo nei corsi di jazz di un qualsiasi Conservatorio italiano.
Speriamo tanto che la questione possa essere di vostro interesse.
Rimanendo a disposizione per qualsiasi chiarimento, vi porgo i miei più cordiali saluti.
Stefano Luigi Mangia