Disabili discriminati, passo indietro a Reggio Calabria
Non poteva andare diversamente: verrà infatti rettificata la comunicazione del Comune di Reggio Calabria sulla iscrizione alle scuole dell’infanzia locali che prevedeva l’esclusione dei bambini disabili per mancanza di personale di sostegno. La decisione è stata presa dalla la Commissione straordinaria che gestisce il Comune a seguito dello scioglimento per contiguità mafiose.
Come si ricorderà, l’avviso che non aveva mancato di sollevare polemiche. ”La commissione – è scritto in una nota – avendo appreso dagli organi di stampa la notizia relativa alla pubblicazione dell’avviso e, al fine di garantire nell’immediatezza l’accoglienza dei bambini in situazione di disabilità, ha ordinato al dirigente di settore la rettifica dello stesso, impegnandosi, contestualmente, a richiedere alla Commissione centrale del Ministero competente l’autorizzazione all’assunzione del personale di sostegno nelle scuole comunali”.
A schierarsi contro l’esclusione dei bambini disabili è stata, anche oggi, l’Anffas, l’Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità intellettiva e/o relazionale che, in una nota, ha definito ”inaccettabile e discriminatoria la decisione del comune di Reggio che calpesta i diritti dei bambini con disabilità e li considera cittadini di serie B”. L’associazione ha anche chiesto ”l’immediato annullamento dell’atto amministrativo”.
”Il tardivo tentativo dei Commissari di risolvere la situazione con l’annuncio di possibili eventuali assunzioni di personale – ha sostenuto Roberto Speziale, presidente nazionale dell’Anffas – non è sufficiente e soprattutto mette in luce ancora una volta come chi ha una disabilità è considerato un cittadino di serie B. Il fatto che il Comune sia commissariato non deve comportare discriminazioni di alcun tipo, soprattutto per i bambini con disabilità”. Una puntualizzazione che non avremmo mai voluto ascoltare, ma che alla luce della situazione è diventata necessaria. Purtroppo.