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Disabili in classe, aperture dal Miur per il ritorno ai “tetti” inderogabili

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Gli studenti disabili in classe con più di 21 compagni normodotati; in presenza di due ragazzi diversamente abili al massimo con altri 18. È questa la proposta fatta dalle associazioni dei disabili Fish e Fand al ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, durante l’incontro del 1° dicembre. E dal primo responsabile dell’istruzione italiana sarebbero giunte importanti aperture. Anche immediate: in base a quanto riferito dalle due associazioni, il Ministro avrebbe dato il consenso di sdoppiare le classi più affollate (quelle dove ci sono addirittura 30 o più iscritti in presenza di ragazzi col sostegno) già dal mese di gennaio.
In queste condizioni, nemmeno residuali, secondo Fish e Fand è giunto il momento di introdurre “il tetto di un alunno con disabilità – spiegano in una nota congiunta – nelle classi il cui numero complessivo sia pari a 22 alunni e di due alunni con disabilità nelle classi il cui numero complessivo sia pari o minore a 20“. Secondo le associazioni “il vincolo numerico non dovrà essere indicativo ma vincolante e inderogabile e dovrà essere disciplinato da specifica norma, individuata dall’Amministrazione“.
Solo adottando questa soluzione si ripristinerebbe “nelle classi della scuola italiana il proseguimento sereno di quell’esperienza che, a livello mondiale, pone l’Italia come modello di civiltà“. Un modello messo però in discussione negli ultimi anni: negli ultimi anni il decreto ministeriale 141/99, che poneva il nostro Paese all’avanguardia introducendo il limite massimo di 25 alunni per le classi con uno studente disabile e di 20 alunni per le classi con più disabili, è stato gradualmente disapplicato. Sino all’abrogazione. Confermata nella recente assenza, nel Dpr 81/09, di riferimenti a limiti.
Ora però, a ridosso della Giornata internazionale delle disabilità, che in Italia è stata celebrata con una manifestazione a Roma, ed il contestuale richiamo del Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, affinchétutte le istituzioni diano a tal fine il proprio fattivo contributo, nel segno di quella solidarietà che rappresenta una caratteristica della storia e della civiltà del nostro Paese, sembra che i diritti tornino a prevalere: l’incontro tecnico per definire nei dettagli l’attuazione della proposta delle associazioni si svolgerà il 22 dicembre.