“Tanti ragazzi che prima della scuola d’istruzione secondaria di primo grado stavano alzando le proprie ali, ora, nel successivo grado d’istruzione che è in capo alle Province, a causa della confusione che c’è dopo la soppressione di questi enti, le ali le stanno chiudendo”: usa una metafora calzante la mamma di un ragazzo disabile, Marilena Dagnese, vice presidente dell’Associazione Superamento Handicap di Cerignola (Fg), per rappresentare i tagli e la burocrazia crescente che stanno rendendo dura la vita a chi già è segnato dall’handicap.
Il testo è contenuto in una lunga lettera che la donna consegnerà il 3 dicembre ai ministri che parteciperanno alla ‘Giornata internazionale delle persone con disabilità”, in programma nella mattinata a palazzo Chigi. All’evento ci sarà anche il figlio della signora Dagnese, Niccolò, un ragazzo disabile con difficoltà motorie, invitato in qualità di testimone per le buone prassi a scuola. La scuola secondaria di primo grado “Giuseppe Pavoncelli” di Cerignola (Foggia) a cui è iscritto il giovane, si è resa protagonista attiva nell’offrire una opportunità di crescita e formazione e nel non considerare mai Niccolò una persona diversa dagli altri.
“E ciò – racconta Marilena Dagnese – è stato reso possibile grazie alla straordinaria sinergia venutasi a creare tra la nostra famiglia, l’intero corpo docente, la psicologa-assistente all’autonomia e alla comunicazione, l’assistente specializzata a casa i compagni di classe e l’ente comunale di Cerignola”.
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Per Niccolò si è reso necessario un percorso didattico cucito su misura per lui dalla sua psicologa assistente all’autonomia e comunicazione, dalla sua insegnante di sostegno e da tutto il corpo docente e dal sostegno dell’assistente a casa: così grazie al supporto di ausili didattici e informatici che gli hanno permesso di studiare come gli altri, senza diversità di trattamento nel sostenere le prove di verifica e le interrogazioni, ma principalmente grazie allo spirito e scambio Niccolò nel suo percorso scolastico, è riuscito a conseguire la licenza media inferiore con 10 e lode.
“Ma ora – scrive la signora – la mia famiglia e quella di tanti altri ragazzi con disabilità ci troviamo a subire le lungaggini burocratiche e conseguentemente i problemi che ne derivano a causa di una cattiva organizzazione provinciale” che non ha consentito finora l’assistenza specialistica di personale qualificato all’interno delle scuole superiori.
“Le ragioni di tale ritardo addotte ad esempio dalla stessa Provincia di Foggia, ma anche dalle altre Province, ricadono sulla difficoltà a reperire i fondi per tale assistenza, ledendo così – conclude la mamma di Niccolò – il diritto allo studio dei nostri ragazzi”.
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