Attualità

Disabili: Roccisano se n’è disinteressata, dicono i PSP

Il “defenestramento” di Federica Roccisano dalla giunta regionale sta alimentando una vivace polemica all’interno del mondo della scuola calabrese, i PSP l’accusano di non aver fatto nulla per gli alunni disabili.

La revoca dell’incarico

Pochi giorni fa la Roccisano, che aveva le deleghe in materia di scuola, welfare e politiche giovanili, è stata congedata dal presidente Oliverio con una motivazione che non lascia spazio a dubbi: “La decisione – si legge in una nota ufficiale della Giunta – è motivata dall’esigenza di rilanciare l’azione di governo in un settore particolarmente delicato della vita della regione. Nei mesi scorsi su alcune problematiche di particolare rilevanza sociale sono emersi limiti ed insufficienze nella conduzione dell’assessorato al Lavoro e alle Politiche Sociali che hanno contribuito ad alimentare, in diverse circostanze, un clima di tensione sociale. Diverse, infatti, sono state le vicende che hanno reso necessaria l’assunzione delle problematiche in prima persona da parte del presidente della Giunta”.
Subito dopo il “defenestramento”, un nutrito gruppo di docenti e operatori calabresi ha preso le difese dell’ex assessore attraverso un documento disponibile anche nel nostro sito.
Nelle ultime ore, però, i Partigiani della Scuola Pubblica hanno aperto una raccolta di firme contro replica la stessa Roccisano.

Partigiani della Scuola Pubblica contro Roccisano

Coloro che hanno firmato l’appello di solidarietà all’ex assessore, sostengono i PSP, “non ricordano o fingono di non ricordare le avvilenti performance del personaggio in questione”.
E poi fanno un elenco degli “errori” commessi da Federica Roccisao.
“L’11 settembre 2015 l’allora assessore Roccisano respinse l’istanza prodotta da una delegazione dei Partigiani della Scuola Pubblica di impugnare con ricorso costituzionale ex art. 127 la legge 107/2015, detta ‘buona scuola’, per impossibilità da parte della Regione Calabria di garantire l’adempimento dell’obbligo delle ore di alternanza scuola-lavoro da parte degli studenti del territorio. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: i nostri alunni perdono ore di studio o di lezione per aprire e chiudere le porte degli studi professionali, o per scaldare le sedie in alcuni enti locali”.

“Non più di un anno fa – proseguono i PSP – dopo mesi di colpevoli inadempienze e rimpalli vari, solo grazie ad una trasmissione di Report mandata in onda il 31 ottobre 2016, veniva affrontato il problema del trasporto dei disabili per cui le famiglie residenti nella provincia di Catanzaro in condizioni di disagio economico non hanno potuto mandare i propri figli a scuola per un mese e mezzo. In molti altri comuni della regione il problema è rimasto irrisolto anche in seguito. Inoltre alcuni studenti in condizioni di disabilità non hanno potuto fruire di assistenza alla persona durante l’orario didattico per mesi dall’inizio delle lezioni durante il 2016 e in alcune realtà scolastiche il personale e gli alunni si sono addirittura tassati per garantire la retribuzione di O.S.S. che consentissero ai disabili gravi la frequenza a scuola”.

Per non parlare, sempre secondo i Partigiani – dei “cospicui finanziamenti destinati all’inclusione andati perduti durante il periodo in cui la Roccisano è stata in carica”.

“Per cosa dovremmo sostenere – concludono i PSP – l’assessore Roccisano? Per aver fatto concepire una ‘bellissima utopia’ ad alcuni docenti, mentre i soggetti deboli e svantaggiati che lei avrebbe dovuto tutelare hanno visto calpestati i loro diritti alla istruzione e al lavoro o per suggerire al governatore Oliverio di nominare qualcuno simile a lei?”

I risvolti elettorali

Va detto anche che la polemica ha inevitabili risvolti elettorali, dal momento che in diverse notizie di stampa si è già parlato anche di una possibile candidature di Federica Roccisano in occasione delle prossime elezioni: sembra che l’ex assessore sia indecisa se entrare nella lista di “Liberi e Uguali” o in quella di “Civica e Popolare” (la lista che fa capo alla ministra Lorenzin).

Reginaldo Palermo

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