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Disabilità, Italia premiata per l’Integrazione degli alunni

L’Italia ha ricevuto un importante riconoscimento dalla Conferenza del “Progetto Zero”, organismo internazionale che ha l’obiettivo di realizzare un mondo con “zero barriere”.

L’inclusione scolastica e per l’abbattimento di ogni barriera per gli studenti disabili ha garantito quest’anno, per il settore dell’Istruzione, il premio, ricevuto a Vienna il 10 febbraio, per l’innovativa normativa sull’integrazione del nostro Paese.

Per il Miur si tratta del riconoscimento anche dei risultati conseguiti dalla legge “La Buona Scuola”; infatti, grazie alle assunzioni a tempo indeterminato, i docenti di sostegno con contratto a termine sono scesi dal 40% al 34,3% del totale.

Il premio all’Italia ha questa motivazione, si legge sul comunicato del Ministero: “Esemplare nelle aree dell’innovazione, dei risultati e della trasferibilità, la Legge-quadro n. 104 del 1992 per l’assistenza, l’inclusione sociale e i diritti delle persone con disabilità è eccezionale in quanto essa non soltanto prescrive che tutti gli alunni debbano essere inclusi nelle scuole di tutti gli ordini e grado (incluse le Università), sia pubbliche che private, e partecipare pienamente alla vita scolastica, ma soprattutto perché essa è stata applicata in tutto il Paese, che registra pertanto il più alto livello di inclusione delle persone con disabilità nelle classi ordinarie, e gode di un convinto consenso alla piena inclusione a livello nazionale”.

Gestito dalla Fondazione Essl in collaborazione con il “World Future Council”, con sede a Ginevra, e dallo “European Foundation Centre”, con sede a Bruxelles, ogni anno il Progetto Zero conferisce premi in tutto il mondo alle pratiche e alle politiche innovative che dimostrano concretamente di essere in grado di migliorare la vita quotidiana e di tutelare i diritti delle persone disabili.

Sempre sul sito del Miur si possono scorgere alcuni dati in merito: La presenza di studenti con disabilità nella scuola italiana ha subito un incremento di circa il 40% nell’arco di un decennio. Secondo i dati dell’anno scolastico 2014/2015 gli alunni diversamente abili sono oltre 234.000. Il 9,5% del totale sono alunni della scuola dell’infanzia; il 37% è nella primaria; il 28,5% è alle scuole medie; il 25% sono ragazzi delle scuole superiori.

Fra i progetti innovativi del nostro Paese, lo “Sportello autismo” attivato, a partire da quest’anno, in 106 Centri Territoriali di Supporto (CTS). Si tratta di un servizio che sviluppa un interscambio tra i docenti di uno stesso distretto, mediante visite dirette a scuola e incontri tra colleghi. Ciascuno di loro si rende disponibile per un certo numero di ore a settimana o al mese. Quando giunge una segnalazione – o meglio, una richiesta di supporto – da una scuola, due insegnanti del centro si affiancano al docente dell’istituzione scolastica da accompagnare, svolgono assieme un’osservazione sistematica e individuano soluzioni operative mirate. Rimangono poi in contatto con il collega, assistendolo con consulenze e, se necessario, ritornando sul posto. 

Tra gli obiettivi dell’Italia nel settore dell’integrazione, c’è anche la costruzione di un network di scuole polo per l’inclusione a livello europeo, che promuova e valorizzi in contesti internazionali quella che è stata definita la “via italiana all’inclusione scolastica”. 

Ricordiamo che dal 1998 l’Italia è poi membro dell’Agenzia europea per i bisogni educativi speciali e l’educazione inclusiva (“European Agency for Special Needs and Inclusive Education”), che riunisce 29 paesi dell’area europea. Da quest’anno siede nel Board dell’Agenzia, insieme ad altri quattro Paesi. Il Presidente dell’Agenzia europea, nella sua recente visita in Italia, ha affermato di aver potuto osservare non soltanto un sistema scolastico inclusivo, ma una società accogliente e inclusiva.

Infine, il nostro Paese è stato recentemente selezionato per due importanti progetti: il primo – “Raising Achievement for All Learners” – vede la partecipazione di tre delegazioni pilota (Italia, Polonia e Scozia) individuate su 29 componenti; l’altro – “CRA Country Review and Analisys” – riunisce sei Paesi. 

Redazione

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