Dal suo sito web, l’Ordine degli Psicologi della Lombardia comunica con una certa soddisfazione che il servizio psico-pedagogico “Scuole in ascolto” esce quest’anno dalla sua fase sperimentale per diventare strutturale in tutte le scuole secondarie di primo e secondo grado pubbliche e paritarie e negli Istituti di formazione professionale. A dicembre scorso, infatti, la Regione Lombardia ha perfezionato la creazione della sperimentazione del Servizio psico-pedagogico, in conformità con la legge regionale n.16 del 2021.
Gli oltre tre milioni stanziati per i prossimi tre anni serviranno a finanziare attività di prevenzione atte a identificare il malessere adolescenziale, attenuando il peso crescente dei disturbi psicologici e del disagio psichico degli studenti. Si cercherà di individuare in tempi brevi possibili situazioni psicopatologiche, con l’obiettivo di favorire un’appropriata presa in carico anche dei Servizi socio-sanitari territoriali. Sono previste, inoltre, azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione del personale docente e non docente, dei genitori e degli studenti, finalizzate alla conoscenza di corretti stili di vita e di relazione e interazione sostenibili, nonché ad affrontare la prevenzione di comportamenti a rischio per la salute, propria e altrui.
Intervistata da Lombardia Notizie Online, l’assessora all’Istruzione, Formazione e Lavoro ha dichiarato che la Regione Lombardia sta lavorando attivamente per potenziare l’assistenza psicologica e pedagogica per le famiglie, gli insegnanti e gli studenti. Saranno presenti professionisti all’interno delle scuole, in spazi dedicati, per aiutare i ragazzi nei momenti difficili, come possono essere ad esempio quelli legati ad un disagio psicologico o a fenomeni di bullismo. Oltre a casi di disagio sociale, gli specialisti potranno aiutare gli studenti con difficoltà relazionali o malessere psico-fisico, problemi adattativi, sintomatologia ansioso-depressiva, difficoltà relazionali, disturbi alimentari, disagi emotivi transitori ed altri eventi e traumi da stress, anche derivanti dalla pandemia.
Un’importante iniziativa, se si pensa che in Italia – secondo il Ministero della Salute – gli adolescenti in condizioni di disagio psicologico, che potenzialmente può sfociare in disturbo vero e proprio, rappresentano il 7-8% della popolazione giovanile. E che il 50% delle patologie psichiatriche dell’adulto iniziano prima dei 14 anni d’età. Da non sottovalutare, poi, come dichiarato dal professore Stefano Vicari, Ordinario di Neuropsichiatria Infantile presso l’Università Cattolica di Roma, che “l’adolescenza è una fase della vita in cui i ragazzi potrebbero non sentirsi liberi di esprimere il proprio disagio per paura del pregiudizio dei coetanei o di non essere compresi dagli adulti. I genitori e tutte le figure che vivono a contatto con un adolescente devono dunque sviluppare la capacità di ascolto e di comprensione”.
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