In questa lettera la DiSAL scrive: “Avendo letto le Sue affermazioni contro la “obiezione di coscienza” che DiSAL ha proposto ai colleghi contro l’indiscriminato abuso delle reggenze, volevamo replicare subito con comunicato, ma abbiamo preferito soprassedere, sperando in una decisione risolutiva da parte del Governo. Visto com’è andata, con i soci ed i colleghi aderenti abbiamo valutato la situazione che ne deriva e Le riportiamo la nostra impressione. Innanzitutto una doverosa precisazione: DiSAL non è un sindacato (come, invece, ANP), ma una Associazione professionale. Quindi DiSAL non ha proclamato nessuna forma di agitazione contro le reggenze. DiSAL, con la proposta annunciata, ha voluto solo continuare richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla grave situazione in cui versa la scuola lombarda. Con tutto il rispetto per la funzione di Direttore Generale che Lei esercita, rispetto da noi dichiarato anche in pubblici comunicati, pensiamo che l’iniziativa non costituisca un’inutile o fastidiosa “fronda”, ma l’esercizio di una forma di sana critica basata su un altrettanto sano realismo, anzi, nel silenzio generale, addirittura una vera e propria forma di collaborazione attiva per affrontare il problema in gioco“. Di contro l’Usr della Lombardia il giorno dopo (30 agosto) assegna gli incarichi di reggenza con un avviso Prot. n. MIUR AOODRLO R.U. 13270
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