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Discalculia: sarebbe opportuno intervenire già nel primo anno di primaria

La discalculia è un disturbo caratterizzato da ridotte capacità nell’apprendimento delle abilità numeriche e del calcolo in rapporto alla classe frequentata.

Questo disturbo interferisce negativamente con l’apprendimento scolastico e con le attività quotidiane che richiedono capacità di calcolo.

Le prestazioni aritmetiche di base di questi bambini (addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione) risultano significativamente al di sotto del livello atteso rispetto all’età cronologica, all’intelligenza generale e alla classe frequentata (https://www.istitutobeck.com/disturbi-apprendimento).

La discalculia viene suddivisa in primaria e secondaria:

• la discalculia primaria rappresenta il disturbo delle abilità numeriche e aritmetiche
• la discalculia secondaria si presenta associata ad altri problemi di apprendimento, quali la dislessia, la disgrafia, ecc. In queste situazioni ci si occuperà soprattutto del problema dislessia e della sua riabilitazione.

Lo studente discalculico può manifestare diversi tipi di difficoltà che spesso ricadono in questi ambiti (http://www.trainingcognitivo.it/discalculia/ ):

1. Non riesce a capire la relazione tra numero e quantità
2. Ha difficoltà a leggere e scrivere i numeri (scrive i numeri al contrario, li confonde tra loro, inverte l’ordine delle cifre…)
3. Non sa contare alla rovescia
4. Confonde i segni aritmetici (il + con il -, la moltiplicazione e la divisione)
5. Ha difficoltà a mettere i numeri in colonna
6. Non riesce a imparare le regole di prestito e riporto
7. È più lento e commette più errori rispetto ai compagni
8. Fatica a imparare le tabelline

Di solito si evidenziano difficoltà in ambito matematico a scuola, quando il bambino rimane indietro rispetto ai compagni della sua età. Sarebbe opportuno intervenire tempestivamente già nel primo anno della scuola primaria, in modo da evitare un rafforzamento degli errori. A volte gli insegnanti o i genitori si accorgono tardi del problema, anche perché il bambino applica una varietà di strategie sostitutive per ottenere una pseudo-soluzione alle sue difficoltà.

Aldo Domenico Ficara

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