Personale

Disconnessione solo sulla carta, nella realtà i prof vengono molto disturbati

Esiste un bombardamento di comunicazioni continuative da parte delle scuole nei dispositivi elettronici dei docenti. Messaggi Whastapp, intasamento della casella di posta elettronica, messaggi sms, messaggistica Telegram e altri canali digitali, vengono utilizzati dalle scuole per disturbare la vita privata dei docenti e invadere la loro privacy. Accade tutto l’opposto di quello che è il diritto alla disconnessione degli insegnanti e di tutto il personale scolastico.

Diritto a disconnettersi

Nella contrattazione integrativa di Istituto, si stabiliscono i criteri generali sul diritto del docente a staccare la spina con il lavoro, una volta terminato il regolare orario di servizio.

Nel CCNL scuola 2016-2018, al punto c8 del comma 4, lettera c), dell’art.22 , è scritto che sono oggetto di contrattazione integrativa di Istituto: “i criteri generali per l’utilizzo di strumentazioni tecnologiche di lavoro in orario diverso da quello di servizio, al fine di una maggiore conciliazione tra vita lavorativa e vita familiare (diritto alla disconnessione);”.

In buona sostanza a livello di contrattazione di istituzione scolastica ed educativa, ovvero nel contratto integrativo di ogni singola scuola, dovrà essere garantito il diritto alla disconnessione del personale scolastico al fine di favorire una maggiore conciliazione tra lavoro e vita familiare.

È implicito che non possano esistere obblighi da parte del docente e del personale scolastico di restare connessi ai dispositivi digitali per ricevere e leggere notifiche da parte del dirigente scolastico, dei suoi collaboratori, di qualsiasi altro docente e/o applicato di segreteria.

Con l’introduzione della DaD e della DID, i docenti sono sempre più oggetto ad essere contattati telematicamente anche da studenti e famiglie, l’invasione della privacy dei docenti è ormai totale e mina profondamente la vita privata degli insegnanti. Un collegamento che, a sentire le lamentele di alcuni docenti, sembra continuativo e senza spazi di disconnessione.

Bombardamento di comunicazioni

In tantissimi casi i docenti si trovono inseriti in gruppi whatsApp, il gruppo dei vari consigli di classe, del Collegio docenti, del dipartimento, del Consiglio di Istituto, ma i messaggi e gli avvisi hanno anche altri canali digitali di comunicazione, come per esempio il registro elettronico, la posta elettronica e, in questo periodo di Didattica a Distanza, anche le piattaforme per la DDI, in cui ci sono le varie stanze virtuali create dal docente, sono strumenti di comunicazione dove si ricevono avvisi e messaggi.

I docenti sono vittime di un vero e proprio bombardamento di messaggi di servizio che non consentono una necessaria e dovuta disconnessione.

Rinnovo del contratto e disconnessione

In questa fase di incontri per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-2021 (contratto già scaduto), il prossimo sarà il 28 giugno 2022, il tema del diritto alla disconnessione tornerà centrale anche in relazione della didattica a distanza e della didattica digitale integrata. Una tematica così importante come il diritto alla disconnessione dovrebbe riguardare, almeno nei suoi criteri generali, la contrattazione collettiva nazionale e non riferisi alla contrattazione di Istituto.

Lucio Ficara

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