La prima sezione civile del Tribunale di Milano ha accolto il ricorso presentato dalla famiglia di un ragazzo con disabilità che era stato espulso dalla scuola di formazione professionale per problemi di comportamento legati alla sua condizione.
Ebbene per i giudici quella della scuola è un “condotta discriminatoria”. Nell’Istituto il ragazzo frequentava il secondo anno del corso “Operatore della ristorazione-Preparazione pasti”, nell’anno scolastico 2018-2019, e ora dovrà essere risarcito con 8mila euro.
Fra l’altro la scuola non solo non avrebbe redatto per lui un “piano educativo individualizzato”, ma avrebbe pure ridotto il numero di ore di lezione che poteva frequentare e infine l’ha sospeso per il suo comportamento.
Lo studente, dicono i difensori, è affetto da una grave disabilità e per “questo motivo necessita di sostegno alla didattica e di assistenza educativa per la comunicazione e le relazioni sociali a scuola”. Fin dall’inizio dell’anno, invece, alla famiglia dello studente era stata proposta una riduzione delle ore di frequenza giornaliera da sei a quattro, che era stata accettata. Poi, l’istituto “aveva comunicato via e-mail alla famiglia che l’orario scolastico” per l’alunno “veniva ridotto a sole tre ore al giorno”.
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