E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri, nella seduta del 1 dicembre 2006, su proposta del ministro della Giustizia, il disegno di legge che delega il Governo al riordino dell’accesso alle professioni intellettuali, alla riorganizzazione degli ordini, albi e collegi professionali, al riconoscimento delle associazioni professionali, alla disciplina delle società professionali e al raccordo di tali disposizioni con la normativa dell’istruzione secondaria superiore e universitaria.
Il provvedimento ha carattere di liberalizzazione e prevede:
– libero accesso alle professioni, senza vincoli di numero (fuorché per le professioni caratterizzate dall’esercizio di funzioni pubbliche o dall’esistenza di uno specifico interesse generale, come quella notarile)
– eliminazione dei vincoli territoriali nell’esercizio dell’attività;
– libera concorrenza e possibilità di effettuare pubblicità dell’attività professionale quanto a costi, specializzazioni e servizi offerti, al fine di consentire all’utente una scelta informata;
– abolizione dell’obbligo di tariffe minime (al cui ammontare verrà comunque posto un limite massimo), con garanzia che il cliente ne debba essere preventivamente informato;
– tendenziale riduzione del numero degli ordini, albi e collegi professionali con la significativa novità costituita dalla previsione che gli stessi possano trasformarsi in associazioni professionali riconosciute di natura privatistica ma assoggettate al controllo pubblico (a tutela dell’importanza dei compiti demandati).
Saranno previsti, inoltre, l’ obbligo per il professionista di sottoscrivere un’assicurazione per i danni che potrebbe causare all’utente, la previsione del limite massimo di dodici mesi per i tirocini professionali, la riforma dell’esame di Stato per l’accesso alle professioni regolamentate, il coordinamento delle nuove disposizioni con la normativa dell’istruzione superiore e universitaria e con quella comunitaria.