Ennesima sentenza giudiziaria a favore del rientro a casa di un docente ‘esiliata’ a causa della mobilità imposta dalla Buona Scuola. L’ultimo caso riguarda una docente di San Fratello, in provincia di Messina, che si era trasferita in Lombardia.
Accolto il suo ricorso contro il Miur. La difesa della donna aveva sostenuto la tesi della presenze di notevoli “pecche” nel dispositivo contenuto nella legge 107 con disgregazione del nucleo familiare, difetto di trasparenza, nonché errore di calcolo dell’algoritmo che assegna il punteggio.
Il Miur, come segnala La Gazzetta del Sud, è stato condannato al pagamento delle spese legali e processuali.