Fondazione Mondo Digitale, con Altroconsumo e Google, nell’ambito del progetto Vivi Internet al Meglio, partito nel 2018, ha realizzato una ricerca sulle criticità e difficoltà nell’orientarsi nel mondo delle notizie online.
L’iniziativa si colloca all’interno del grande spazio Vivi Internet al Meglio, che sinora ha coinvolto 32 docenti, oltre 240000 studenti, e oltre 10000 genitori.
L’indagine ha avuto come focus il saper scegliere le fonti e distinguere le notizie attendibili, con l’obiettivo di fotografare la capacità di adolescenti e adulti di destreggiarsi nel complesso mondo delle notizie online. L’indagine si è svolta tra maggio e giugno 2020 e ha coinvolto a livello nazionale 1436 persone, tra cui 997 tra i 14 e i 19 anni e 466 adulti dai 20 anni agli oltre sessanta. Emerge subito che il 75% degli intervistati considera la disinformazione una questione importante, tanto che la quasi totalità del campione, 98%, ammette di sapere cos’è una fake news, ma meno del 40% sarebbe in grado di contrastare il fenomeno.
Quasi il 50% degli intervistati ha risposto, sia giovani, 48% che adulti 45%, che il principale canale di informazione per tutti loro è Internet, ma soprattutto tra i giovani i social sono sempre più importanti per avere e diffondere informazioni; solo un adulto su tre dichiara infatti di utilizzare i social per fini informativi, facendo emergere in questo caso un ampio divario generazionale. E sono proprio i social, secondo la ricerca della Fondazione Mondo Digitale, responsabili da parte del campione che ha risposto all’indagine, della disseminazione di fake news, sono infatti considerati i luoghi virtuali del “passaparola” e proprio per questo principali fonti di disinformazione.
A questo aspetto la ricerca ha dato un ruolo centrale e quello che è emerso è che per i giovani questo rappresenta un elemento importante, infatti circa la metà ammette di avere delle lacune sulla questione e il 40% degli intervistati punta a capire come identificare correttamente le notizie online false. Una strada indicata è il confronto, che viene considerato come un elemento molto importante, sia in ambito familiare che scolastico. Da notare, inoltre, che l’importanza del fenomeno della disinformazione viene riconosciuta dall’86% degli adulti e dal 64% dei ragazzi.
Sebbene il 98% degli intervistati sappia cosa sono le fake news e il 63% sostenga di saperle riconoscere, è necessario tenere conto che sussiste fra le persone un’eccessiva fiducia nelle proprie capacità di controllare e gestire le informazioni che recepiscono. È stato, quindi, chiesto agli intervistati se siano mai stati vittime di disinformazione: hanno risposto di no 1 adulto su 2 e circa 1 giovane su 3, dicono gli esperti di Mondo Digitale, Google e Altroconsumo.
Per verificare le notizie vengono adottati diversi metodi: il più diffuso è controllare la fonte, che viene effettuato dal 48% degli adulti e il 46% dei giovani; l’altro, come già accennato, è il confronto, nel contesto familiare e scolastico, sulle notizie apprese: il 57% degli adulti e il 42% dei ragazzi afferma infatti di discutere di notizie e informazioni in casa quotidianamente, mentre circa il 19% di docenti e alunni afferma di farlo ogni giorno in classe.
Tra le soluzioni per orientarsi nella disinformazione vengono indicati la possibilità di migliorare la capacità di lettura critica delle notizie (per il 45% degli adulti e il 37% dei giovani) e imparare a contrastare le fake news (per il 42% degli adulti e il 36% dei ragazzi).
Altroconsumo, Fondazione Mondo Digitale e Google hanno anche ideato il Decalogo della buona informazione, dieci raccomandazioni utili per tutelarsi dalla cattiva informazione e il webgame The Information Tower, rivolto soprattutto ai giovani per guidarli nella distinzione degli elementi che rendono le notizie autentiche.
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