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Disoccupazione giovanile ai livelli massimi, il Governo corre ai ripari

“Nei prossimi giorni si riunirà la cabina di regia per l’attuazione del Piano nazionale per l’occupabilità dei giovani, diretta dai ministri del Lavoro, dell’Istruzione e della Gioventù, per verificare lo stato di attuazione del Piano e programmare le nuove iniziative”. È questa la risposta del Governo, formulata attraverso il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, ai dati Istat pubblicati il 7 gennaio, in base ai quali risulta che il tasso di disoccupazione giovanile ha toccato il record dal 2004, cioè dall’inizio delle serie storiche.
A novembre, stima in via provvisoria l’Istat, il tasso di disoccupazione giovanile è salito infatti al 28,9% con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a ottobre e di ben 2,4 punti percentuali nel confronto con un anno prima. Come in passato, la situazione più difficile si vive nel Mezzogiorno. Preoccupa non poco anche l’aumento dei cittadini, tra i 15 ed i 64 anni, definiti “inattivi”: giovani e adulti che hanno rinunciato a cercare o non può più accedervi: ha raggiunto il 37,8%, con un incremento dello 0,1% su base mensile e dello 0,6% su a livello annuo.
I commenti dei sindacati sono stati decisamente pesanti. Ad iniziare dalla Cgil: “il poco lavoro che si crea – ha dichiarato Fulvio Fammoni, segretario confederale – è quasi esclusivamente precario o frutto della regolarizzazione di lavoratori stranieri, ovvero è lavoro che già esisteva. E’ il quadro di una vera e propria emergenza nazionale. Bisogna bloccare subito la caduta dell’occupazione”. Per risolvere il problema – ha aggiunto Fammoni – occorre buona occupazione, non certo lo slogan di accettare qualsiasi lavoro. La cassa integrazione intanto non deve esaurirsi per non aumentare il dramma dei senza lavoro e la Cgil, inascoltata, ha già denunciato più volte la scarsità di risorse e di iniziative normative”.
Per Giorgio Santini, segretario generale aggiunto della Cisl, il sindacato ha accolto con “interesse” la notizia che il Governo si appresta a riunire una task force per l`occupazione giovanile perché “è necessario passare dagli appelli all’azione concreta”. Secondo Santini “tutti gli attori devono fare la loro parte per promuovere l`accesso al lavoro dei giovani” e “non siano più oggetto di polemiche strumentali”. E anche per il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, il Governo “deve fare subito qualcosa a favore di chi assume. L’unico strumento è il credito d’imposta. Bisogna occuparsi molto degli investimenti – ha sottolineato Bonanni – perchè se in Italia non investono le imprese straniere non ci sarà lavoro e sarà un guaio per i giovani”.
Secondo Nazzareno Mollicone, segretario confederale dell`Ugl “l`aumento vertiginoso dei giovani senza lavoro è preoccupante: permangono delle difficoltà legate in particolare alla mancanza di esperienza. Ed è per questo che servono misure urgenti a partire dal rafforzamento dell`incontro tra domanda ed offerta di lavoro, l`attivazione dell`apprendistato da parte delle Regioni in base ai recenti accordi, la formazione post-scolastica finalizzata all`inserimento nelle specifiche attività lavorative e una modifica degli orientamenti di studio universitari atti a rispondere alle attuali esigenze del sistema produttivo italiano”.
L’unica consolazione è stata, leggendo i numeri dell’Istat, quella relativa ai dati assoluti. In particolare, il tasso di disoccupazione in Europa è al 10,1 per cento mentre in Italia è all’8,7 per cento: si registra, sempre se non si fanno distinzioni di età, di sesso o regionali, un modesto aumento degli occupati – su base annuale, comunque per la prima volta dall’inizio della crisi – dovuto principalmente all’aumento dell’occupazione femminile (+ 0,7% rispetto a ottobre e +1,4% su base annua).
“Nei prossimi giorni – ha assicurato il ministro Sacconi – il Governo incontrerà le Regioni per definire l’impiego degli ammortizzatori sociali in deroga e soprattutto le contestuali politiche di accompagnamento al lavoro (attraverso i servizi pubblici e privati e una migliore formazione) in modo da evitare l’eccessivo allungamento del periodo di dipendenza di molti dal sussidio”. La riunione della cabina di regia “sarà dedicata – anche alla luce dell’accordo unanime Stato, Regioni, parti sociali – alla promozione del contratto di apprendistato quale strumento ottimale per la transizione dalla scuola al lavoro, alla riqualificazione delle attività di istruzione e formazione e all’irrobustimento dei servizi offerti dal motore di ricerca istituzionale cliclavoro, come l’agevole possibilità di inserimento, tra i curricula, di quelli dei neolaureati, che le università sono tenute a inviare, in base alle recenti norme del collegato lavoro”.
Alessandro Giuliani

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