E’ record anche il tasso di disoccupazione dei 15-24enni: a gennaio è pari al 42,4%. I giovani in cerca di un lavoro sono 690mila.
Nel 2013 gli occupati sono diminuiti di 478 mila (-2,1%) rispetto al 2012, ovvero di quasi mezzo milione. Lo rileva l’Istat, spiegando che si tratta dell’anno peggiore dell’inizio della crisi. Nell’anno il tasso medio di disoccupazione è arrivato al 12,2%. Era al 10,7% l’anno precedente. Tra il 2008 e il 2013, gli anni della crisi, si contano 984 mila occupati in meno, ovvero quasi un milione.
L’Istat inoltre rileva, diffondendo i dati sulla media annua, che i disoccupati in Italia nella media 2013 hanno dunque raggiunto quota 3,1 milioni con un aumento del 13,4% rispetto al 2012. L’Istat sottolinea che quasi la metà dei disoccupati risiede nel Mezzogiorno (un milione 450 mila).
Le persone che hanno rinunciato a cercare lavoro perchè pensano di non trovarlo (i cosiddetti scoraggiati) sono cresciuti ancora. Nella media del 2013, rileva l’Istat, hanno raggiunto quota un milione 790 mila, con una crescita dell’11,6% (+20,5% per i maschi, +7,5% per le femmine). E’ il dato peggiore di sempre (ovvero dal 2004, inizio delle serie storiche).
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Il lavoro precario, definito dall’Istat come atipico, nella media del 2013 torna a scendere. Infatti, il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori scende a 2 milioni 611 mila, in calo di 197 mila unità in un anno. Insomma a calare non solo i dipendenti a tempo indeterminato (-190mila).
Gli occupati tra i 15 e i 34 anni in Italia sono diminuiti di 1 milione 803 mila unità tra il 2008, anno d’inizio della crisi, e il 2013. I giovani quindi sono stati i più colpiti.
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