Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a novembre balza al 43,9%, in rialzo di 0,6 punti percentuali su ottobre. Anche in questo caso si tratta del valore più alto mai registrato. Risultano in cerca di un lavoro ben 729mila giovani under 25.
I disoccupati a novembre toccano la cifra di 3 milioni 457 mila, con una crescita di 40 mila unità rispetto a ottobre (+1,2%) e di 264mila su base annua (+8,3%).
Gli occupati a novembre scendono dello 0,2% rispetto a ottobre. Si contano così 48 mila occupati in meno in un solo mese. Si tratta del secondo ribasso consecutivo. Il loro numero cala anche su base annua, sempre dello 0,2% (-42mila).
Il tasso di inattivi a novembre resta fermo al minimo storico del 35,7%, ma, in valore assoluto, il numero di coloro che non sono occupati né cercano un lavoro è sceso in un anno a 312mila unità. La tendenza degli ultimi mesi sembra quindi associare l’aumento della disoccupazione a un calo dell’inattività e dell’occupazione, l’unica nota positiva di un dato altrimenti molto negativo.
Il dato italiano mette a nudo le differenze rispetto alla situazione europea, a tutto svantaggio dell’Italia. Secondo Eurostat, il tasso dell’Eurozona è stato pari all’11,5%: stabile rispetto al mese precedente ma in calo rispetto a un anno fa, quando era all’11,9 per cento. Cala anche nella Ue a 28 sia su base mensile (dal 10,1 al 10) e su base annua (dal 10,7% al 10,1%). A essere senza lavoro in ottobre erano 24,4 milioni di europei, di cui 18,4 milioni nell’Eurozona, rispettivamente 19 mila e 34 mila in più rispetto a ottobre.
Rispetto a un anno fa, sottolinea Eurostat, il maggior calo del tasso di disoccupazione si è registrato in Grecia (dal 28 al 25,7%, ma resta il Paese con il livello più elevato di senza lavoro), Ungheria (dal 9,5 al 7,4%) e Spagna (dal 25,8 al 23,9%). I maggiori aumenti invece in Italia (dal 12,5 al 13,4%) e Finlandia (dall’8,3 all’8,9%).
Scende invece, a sorpresa, il tasso di disoccupazione in Germania: a dicembre il tasso si attesta al 6,5% dal 6,6% di novembre e a fronte di attese degli analisti per un tasso fermo. A comunicare i dati destagionalizzati l’Ufficio di statistica tedesco Destatis che comunica anche la forte flessione del numero dei disoccupati di 27 mila unità, a fronte di un’attesa per un calo di 7 mila unita’ (erano scesi di 16mila a novembre). Il dato armonizzato a livello internazionale è invece rimasto stabile, ma su livelli bassissimi: 5 per cento. (Il Sole 24 Ore)
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